..di padre in figlio...

15 Sep 2010 17:40 #50363 by
Replied by on topic Re: ..di padre in figlio...

tu ti vanti che dalla tua radio sono passate tutte quelle persone.. io ti faccio i miei complimenti.. ma non vuol dire che tutto ciò che c'è fuori fa schifo!


AH Beata Gioventù...

come farei sennò a capire che non so più scrivere se non ci fosse qualche giovane a farmelo notare.


OPS... : Dove ho scritto che fuori fanno tutti schifo??????????????

1) Mi sembrava di aver scritto che 2 delle nostre punte hanno 18 e 17 anni (veramente confido che avranno un futuro roseo nel campo giornalistico)

2) La ragazza che lavora in Rai ha 27 anni e ha cominciato e fatto esperienza fino all'iscrizione all'ordine da noi dai 21 ai 24 anni;

3) I nostri amici che oggi lavorano ad alto livello non sono passati da noi ma hanno INIZIATO da noi facendosi un sedere così.

4) Tutti loro sono passati a miglior contratto ( che non potevamo offrirgli) soprattutto cambiando città e ogni tanto ripassano a ricordarci in diretta i loro bellissimi inizi e quando lo fanno, letteralmente, massacrano (in qualità) le pur professionali nuove leve; (purtroppo anche lavorandoci, il territorio questo offre);

Sicuramente non prendiamo in considerazione chi vorrebbe GIOCARE con il nostro giocattolo senza farsi il sedere lavorando seriamente dalla A alla Z.
Non pretendiamo che si facciano la trafila e lo sputasangue nostro e di eroi come JOHN ma sicuramente non sorvoliamo su : Ottimi voti a scuola, Cultura generale sufficiente a fronte della conoscenza culturale del territorio ottimale, seguire passo passo le nostre indicazioni per un percorso formativo educato, solido, impegantivo e soprattutto fatto di continui, furiosi richiami.
La giusta dose di presunzione viene messa a confronto con le persone che hanno maggiore esperienza e solo quando il livello delle parti si potrà equiparare, si lasciano le redini per lo sfogo della fantasia. Purtroppo a quel punto anche a 24, 28 o 30 anni, i giovani che si formano da noi, sono così maturi da non pensare minimamente che valga la pena imbarcarsi in storie editoriali-radiofoniche da proprietari e se il loro curriculum a quel punto permette il salto, lo fanno.

Caro Fabbry prima di parlare di radio locali e della loro dipartita, dimmi quando è stata l'ultima volta che hai realizzato un servizio o una trasmissione con tema riguardante la tua città, poi moltiplica almeno per la metà dei giorni da quando hai iniziato a fare web-radio ad oggi e solo allora potrai cominciare a dire che hai fatto un pochino.
Per le playlist (anche mixate) basta mia figlia (scuole medie) perchè mio figlio (scuole elementari) già si è scocciato e sta provando le radiocronache con la playstation in attesa di passare dalle curve alle tribune stampa mentre la sorella registra le rubriche sui monumenti della nostra regione.

Vuoi GIOCARE?

Mi sa che da Toys non vendono la radio che vuoi tu!

Se invece stai dicendo che le locali-jukebox stanno per morire, nemmeno ci credo. Basta leggere quello che ha scritto Radio Frejus soprattutto perchè i 20 network nazionali si perdono nel dovere fare e disfare il palinsesto per accontentare l'ascoltatore medio ITALIANO mentre una locale (soprattutto se tecnicamente non disturbata) può rivolgersi esclusivamente al territorio di competenza e quindi più facilmente scremare i brani da mettere in onda.

Vuoi GIOCARE nel 2010?

Prendi esempio da MARK ZUCKERBERG.
Questo offre la storia: Tu, la fai o ci passi?

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  • John
15 Sep 2010 19:02 #50366 by John
Replied by John on topic Re: ..di padre in figlio...

...credo che si stiano alzando troppi i toni, rimane il fatto che negli anni 70 e 80 a nessuno di noi qualcuno ha fatto regali e se volevi la radio dovevi autotassarti, un po' come fate oggi con le web radio. Qualcuno ci è riuscito, altri no. Parlo per me, ma credo che la mia sia una storia comune a tanti altri... per la radio ho rinunciato (per carità, libera scelta dettata dalla passione allo stato cristallino) a vacanze, spensieratezza, amici, ragazze... lavoravo come dipendente in un'azienda e le altre ore della giornata, della sera ed a volte anche della notte le lavoravo in radio o agli impianti, sotto il sol leone, sotto la pioggia, la neve ed il ghiaccio. Ho lavorato le domeniche, il giorno di natale, di capodanno, (e non solo nello studio al caldo a metter dischi) mi sono alzato dal letto di notte perché c'erano problemi in radio o agli impianti. Ho ingoiato rospi (tanti), lottato anche contro i miei genitori che mi dicevano che sprecavo soldi e tempo, ho preso denuncie, anche penali, mi sono fatto male morale e fisico, in poche parole ho dato la mia gioventù, anni ed anni, sull'altare della radio... non sono stato con mio figlio quanto avrei voluto, ho dato sangue e lacrime! Qualcuno di quelli che criticano noi "vecchi"  hanno fatto questo? ...sarebbero disposti a farlo? Date una risposta sincera.
Sapete quale vantaggio abbiamo avuto noi? Che a quei tempi se ti svegliavi al mattino e volevi far la radio, potevi farlo, ma dovevi avere soldi (non era il mio caso) capacità, una determinazione e dedizione incrollabili e tanti, tanti anticorpi, perché come accendevi un trasmettitore (a quei tempi le frequenze erano di chi arrivava prima, ma vigeva la legge del far west) ti "saltavano addosso" (in tutti i sensi) in 10 per i più disparati motivi e posso assicurarvi che scrollarseli di dosso non era facile, perché eravamo giovani, inesperti e squattrinati.
La mia radio morirà con me? può essere, ma intanto la soddisfazione di averla creata dal nulla assoluto, ed averla fatta vivere per decenni in modo dignitoso (cosa che anche la radio ha fatto e sta facendo con me) è già motivo di immenso orgoglio.
Non ci sono giovani? forse sono proprio i giovani che non cercano non ascoltano più la radio come facevamo noi. Oggi avete i file, i computer, il web, i telefonini e mille diavolerie elettroniche e la radio non ve la filate più...
Certo, capisco che possa essere frustrante per chi vorrebbe far radio avere possibilità al lumicino, ma non crediate che a noi sia piovuta dal cielo.


john una volta avevate la metà delle spese che ci sono ora! quando le radio erano libere.. vi sono bastati un po di risparmi e vi siete presi le frequenze.. ora quanto valgono quelle frequenze? non puoi dirmi che per aprire una radio ora basta investire i soldi che avete investito voi all'epoca...

e cmq io non ho mai detto che non sarei disposto a fare un investimento.. il mio era un discorso anche di dipendenti o collaboratori... non ho mai detto che voglio una radio mia a 0 euro



oggi c'è il problema della concessione, le frequenze (certo non costavano)erano un problema anche all'epoca, dovevi "scannarti" per trovarne una. Per quanto riguarda i costi, credo che tutto sia proporzionato, le 300 mila lire per pagare la bolletta della luce, per esempio, erano uno stipendio di un operaio, non tanto di più dei circa mille euro per un Kw attuale...

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15 Sep 2010 20:58 #50371 by
Replied by on topic Re: ..di padre in figlio...
ricordo un noto network degli anni 90 che al comando c'erano tutti giovani,dj giovani ma molto famosi,non so se ai piani alti chi c'era. cmq questa radio dance spaccava di brutto. va be che erano altri tempi e la musica da discoteca assieme alle discoteche andavano alla grande, cmq è stata ceduta e bla bla insomma avete capito di che radio parlo.  master mix,master quick ,los 40 ecc ecc ecc .bei tempi........

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  • Nilo
15 Sep 2010 21:41 #50373 by Nilo
Replied by Nilo on topic Re: ..di padre in figlio...
Credo che ognuno di voi tiene la sua "Ragione" perchè alla fine ognuno si fa i conti e si risolve i problemi dentro le proprie mura. Chi più esperienza chi meno chi nulla, IO personalmente non GIUDICO l'operato e le scelte di NESSUNO...dico solo che per avere un "FUTURO" bisogna avere una mentalità APERTA e sempre voglia di esperimentare.......altrimenti sappiamo tutti cosa succede......i tempi cambiamo le generazioni pure......la tecnologia avanza......la nostra mentalità si deve adeguare..... :P

Buona Radio a tutti

Nilo


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  • homer
15 Sep 2010 21:45 #50374 by homer
Replied by homer on topic Re: ..di padre in figlio...
abbasso i toni per raccontare la mia esperienza: ho comnciato nel 75 ed ho nuotato nell'fm con ottimi/buoni risultati fino al 2007 (per dire: ad una festa di piazza organizzata dal comune ho fatto ballare 70.000 persone dalle 15 alle 23 - senza mai sbagliare giri(45/33)!!! o missaggio con i piatti - insomma, grandi soddisfazioni) però ora siamo nel 2010. Ultimamente cercavo collaborazioni per un "rilancio" in grande stile - come piace a me - e tutti quelli che hanno cominciato con me non se la sentono più: famiglia, pancetta e poco tempo e interesse. Ma con i giovani non va meglio: poca originalità e dopo aver scoperto che parlare per il microfono non porta queste grandi trasgressioni mollano. Non è vera passione.
morale: ogni frutto alla sua stagione ed ognuno è agganciato ai tempi in cui è o era. Provare a fare raffronti tra quello che uno ha passato e quello che potrebbe essere non regge mai
Dovessi aprire una radio oggi sarei in serie difficoltà... non vedo quel 'fuoco' da nessuna parte... forse la cosa migliore per la produttività è davvero una buona non stop, ma piuttosto mi farei eunuco...

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  • TechnoMax
15 Sep 2010 22:18 - 15 Sep 2010 22:29 #50376 by TechnoMax
Replied by TechnoMax on topic Re: ..di padre in figlio...

ricordo un noto network degli anni 90 che al comando c'erano tutti giovani,dj giovani ma molto famosi,non so se ai piani alti chi c'era. cmq questa radio dance spaccava di brutto. va be che erano altri tempi e la musica da discoteca assieme alle discoteche andavano alla grande, cmq è stata ceduta e bla bla insomma avete capito di che radio parlo.  master mix,master quick ,los 40 ecc ecc ecc .bei tempi........


Conosco benissimo la radio in questione nonchè il suo fondatore Mario Pinosa... Vi dice niente questo nome???

Beh allora se vi dico... Afrika Bambata, Mo-Do... Beh dietro questi nomi c'è lui!!!

Tralasciando questo particolare, posso dire che è stato ed è tutt'ora un grande...

- Ha reso grandi dei ragazzi volenterosi e con la passione per la radio,
- E' riuscito a portare nella sua radio nomi come Stefano Noferini ecc ecc
- E' stato il primo a creare una radio diversa per i tempi
- E' stato il primo network a non essere nato a Milano o Roma... Ma a Udine, città dove non era facile intuire cosa potesse piacere al resto della penisola...

Ora sta in Spagna e a distanza di anni e una certa età ha ancora voglia di ripartire DA ZERO a crearsi un network proprio come quel giorno del lontano 1983 a Udine e... CI STA RIUSCENDO!!!

Ma vi dico di più... Non dice certamente NO a DJ emergenti e nuove idee anzi... Tempo fa mi voleva come DJ per un programma progressive-trance alla "Markus Shultz" ma ero legato ad impegni con un altra radio e non ho accettato (anche perchè sarebbe stato tutto a titolo non retribuito)...

La gestione di RCS, il cambiamento di nome, la cessione a Finelco ecc ecc... Ma tuttavia quella radio è stata e credo sarà sempre l'unico network che riuscivo a sentire ad ogni ora senza trovare sempre la solita roba in onda (premesso che ora mi piace solo Deejay ma non tutti i programmi)... Infatti c'era musica da discoteca per tutti i generi diversa da programma a programma... Belle le sigle, accattivanti i jingle e quel suono particolare che la caratterizzava era proprio adatto al format (per chi fosse interessato possiedo quel preset ed il "segreto" di tutta la catena audio)...

Ricordo anche nel 2004 se non erro, d'aver mandato un CD mixato da me e mi avevano richiamato facendomi i complimenti per la tecnica ma spiegandomi che non erano in cerca di DJ (poi io ero ancora troppo giovane e il CD l'avevo mandato più che altro per avere un giudizio dai loro DJ che per me erano e sono ancora dei miti)...

la radio omonima rinata a Milano sui 92.8 non ha proprio nulla con quei tempi...  :'( :'( :'(
Last edit: 15 Sep 2010 22:29 by .

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15 Sep 2010 22:27 #50377 by RADIOSTAR
Replied by RADIOSTAR on topic Re: ..di padre in figlio...
Salve a tutti...quest volta ...forse l'unica...(scherzo) mi trovo d'accordo con John, quello che hai raccontato è quello che potrei raccontare io, cambiano solo i nomi e i luoghi...non ricordo chi ha detto che una volta era piu' facile fare la radio, ma devo in qualche modo smentirlo...diciamo che una volta era piu' facile fare tutto...aprivi un'attività e quasi sempre funzionava, giravano piu' soldi e tutti spendevano di piu' e come si dice l'economia girava...ma credetemi per fare la radio forse si ci volevano meno soldi, ma non ci capiva nulla nessuno, e spesso i tecnici a volte facevano piu' danni che altro...eppoi chi si poteva permettere di comprare un trasmettitore Itelco, Oppure Elpro, quasi nessuno, e allora si andave avanti con autocostruiti che costavano meno e con funzionavano mai...e allora viaggi di notte a tutte le ore con acqua gelo neve, senza strumentazione, un cacciavite e l'orecchio..." mi pare vada tutto bene"...e si ripartiva per tornare  a casa, e come per una maledizione a due km da casa ...pufff...di nuovo tutto fermo...e riparti e dai...e via...
Non parliamo dell'attrezzatura in studio...tutti ci siamo inventati MARCHINGEGNI per "AUTOMATIZZARE" la radio, ma erano talmente rudimentali che finivano per creare ulteriori problemi invece di risolverli...
Poi c'era quello che diceva "ALZA LA MODULAZIONE...DISTOCERA? UN PO'...MA SI ARRIVA PIU' LONTANO...
Eppoi vogliamo parlare degli speakers....chi aveva avuto il cosidetto Baracchino arrivava in radio e metteva tutti sugli attenti...certo lui aveva già parlato ad un microfono...con il particolare che non riusciva a dire altro che ...saluto tutti quelli che mi copiano...ok a tutti stasera abbiamo piu' vitamine ecc...
Eppoi John mi perdonerai se ti "rubo" un concetto che hai espresso...anche io la mia radio l'ho creata dal nulla ho ingoiato rospi grandi come coccodrilli, ho pianto di disperazione quando mi capitavano cose piu' grandi di me...ho goduto come una biscia quando risolvevo i problemi, quando miglioravo il segnale, o le trasmissioni...non pento di nulla sono qui con una piccola radio che copre quasi 4 province, faccio il mio piccolo lavoro, e soprattutto quando lavoro mi diverto, e sono pazzamente innamorato di tutto quello che e' il mondo della mia radio e sapete da cosa me ne accorgo...semplicemente dal fatto che se sto un giorno senza occuparmi di Lei...mi manca.
Devo comunque dire che da 6 anni il mio amore prima che alla radio è rivolto a mio figlio...non potrebbe essere altrimenti.
Per la cronaca vivo dignitosamente, senza essere ricco, da 30 anni con il lavoro della radio, e dopo 30 anni non ho alcuna voglia di mollare, anche se lusinghiere richieste di vendita mi sono state avanzate spesso...
Chi fa radio e non si ritrova in alcune cose che ho detto, o che ha citato John...non vive a pieno la radio!

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15 Sep 2010 23:32 #50379 by
Replied by on topic Re: ..di padre in figlio...
grande techno max ,hai proprio detto bene,da fine anni 80 e anni 90 ,dove praticamente sono nati tutti i generi da disco odierni,era una radio numerouno ,spaziava dall'house ,alla dance,trance progressive,roba pesante alla rotterdam records,mokum, ..grandissimi tutti i dj einstein doctor dj,moka,noferini,cirillo,il grande e purtroppo scomparso ricci.. ecc  mr marvin.accidenti che nostalgia....

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  • il capitano
15 Sep 2010 23:34 - 15 Sep 2010 23:40 #50380 by il capitano
Replied by il capitano on topic Re: ..di padre in figlio...
Io sto in mezzo, non sono più giovanissimo ma non sono neanche un vecchietto, all'alba dei quasi 40, faccio radio da quando ne avevo 5, non e una palla, sono figlio d'arte, ho iniziato facendo dei jingle nella radio dove lavorava mi madre, una delle tante nate e morte negli anni 70, quella della radio fin dall'infanzia e sempre stata una innata vocazione, durante le scuole elementari, uscito da scuola andavo da mia nonna che abitava vicino ad una storica emittente della provincia di Milano, e mentre i miei amichetti guardavano goldrake, io suonavo il loro citofono ed andavo ad assistere alle loro trasmissioni...che bambino "disadattato"  :)
Crescendo e partita ufficialamente la mia avventura, prima come factotum (andavo a prendere anche il caffè al bar) e poi le prime dirette...la passione mi ha sempre spinto OLTRE l'andare semplicemente in onda, non me ne è mai fregato niente di diventare "il d.j famoso" non ho mai desiderato essere carne da macello per qualche facoltoso editore...IO LA RADIO ME LA SONO SEMPRE SENTITA DENTRO!!! e volevo VIVERLA non farla!!
Oggi dopo le dovute esperinze in emittenti più o meno grandi, dove ho dato spesso l'anima senza chiedere niente in cambio, facendo davero TUTTO, tecnico, direttore, speaker, e persino le pulizie, ho sposato quella che ritengo la causa migliore, dovuta forse anche ad un legame di vera e lunga amicizia, sto facendo tutto quello che ho fatto per anni, dando la mia esperienza e competenza al servizio della radio per cui lavoro, incazzandomi, discutendo, proponendo, settando (i processori tornano sempre ;D) ma senza mai sorpassare quel filo sottile che divide me dall'editore...
E casa sua, lui ci mette i soldi ed il fegato (con tutti i problemi che abbiamo) la direzione e la stessa ma i ruoli sono assolutamente diversi, io ho il libero arbitrio di  esternare il mio dissenso se ritengo si facciano delle scelte infelici, dopo una anche accesa discussione si può sempre arrivare ad una soluzione, ma lui quella radio l'ha creata e anche se sbagliasse, io e nessun altro potrà mettere in discussione le sue idee!
E difficile accettare che un giovane intraprendente oggi (a meno che con grosse disponibilità economiche), non possa attuare quanto e stato fatto negli anni 70, come ha detto Panel il nastro gira (a proposito la canzone e "come dentro un film" di Luca Barbarossa) ma non potete neanche pensare cari giovani come me  ;), di potere andare a casa di qualcun'altro e pretendere che le vostre idee siano accolte talmente bene da lasciarvi in mano una intera emittente...potreste anche avere delle carte vincenti, ma siete sempre a casa di altri che mattone su mattone con sudore e fatica hanno realizzato la loro villetta, palazzo o grattacielo che sia...
Per chi cita la storica emittente giovane che dava spazio ai giovani, qualcuno mi dica ora cosa fanno...
Ho avuto anche io le mie proposte interessanti in note emittenti, se avessi accettato ora probabilmente sarei disoccupato...
Preferisco avere le chiavi della radio che essere famoso per qualche anno e poi sentirmi dire che il contratto e scaduto o la radio chiude....
E poi la radio la vivo non la faccio!!!!
Last edit: 15 Sep 2010 23:40 by .

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  • TechnoMax
15 Sep 2010 23:56 - 16 Sep 2010 00:02 #50381 by TechnoMax
Replied by TechnoMax on topic Re: ..di padre in figlio...

Per chi cita la storica emittente giovane che dava spazio ai giovani, qualcuno mi dica ora cosa fanno...
Ho avuto anche io le mie proposte interessanti in note emittenti, se avessi accettato ora probabilmente sarei disoccupato...
Preferisco avere le chiavi della radio che essere famoso per qualche anno e poi sentirmi dire che il contratto e scaduto o la radio chiude....
E poi la radio la vivo non la faccio!!!!


Quoto a pieno... Infatti per quello pure io se faccio un programma in una radio lo faccio per divertirmi e non per sperare il successo nazionale...

Per questo (seppur dicano di me che sono un bravo DJ con tecnica non farei mai affidamento a serate ecc... oggi potrei sfondare anche ma tra qualche anno potrei essere nessuno e trovarmi nuovamente a piedi)...

A parte questo io amo più mettere mano sui processori, mixer, trasmettitori, regie e sviluppare dei progetti sulla "mia" piccola FM e nel web, visto che non ho quegli Euro necessari per acquisire una mia radio commerciale... :'(  


Alla fine sono queste le soddisfazioni che ti fanno sentire parte integrante della radio facendotela viovere a pieno :)
Last edit: 16 Sep 2010 00:02 by .

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  • John
16 Sep 2010 08:23 #50383 by John
Replied by John on topic Re: ..di padre in figlio...

Salve a tutti...quest volta ...forse l'unica...(scherzo) mi trovo d'accordo con John, quello che hai raccontato è quello che potrei raccontare io, cambiano solo i nomi e i luoghi...non ricordo chi ha detto che una volta era piu' facile fare la radio, ma devo in qualche modo smentirlo...diciamo che una volta era piu' facile fare tutto...aprivi un'attività e quasi sempre funzionava, giravano piu' soldi e tutti spendevano di piu' e come si dice l'economia girava...ma credetemi per fare la radio forse si ci volevano meno soldi, ma non ci capiva nulla nessuno, e spesso i tecnici a volte facevano piu' danni che altro...eppoi chi si poteva permettere di comprare un trasmettitore Itelco, Oppure Elpro, quasi nessuno, e allora si andave avanti con autocostruiti che costavano meno e con funzionavano mai...e allora viaggi di notte a tutte le ore con acqua gelo neve, senza strumentazione, un cacciavite e l'orecchio..." mi pare vada tutto bene"...e si ripartiva per tornare  a casa, e come per una maledizione a due km da casa ...pufff...di nuovo tutto fermo...e riparti e dai...e via...
Non parliamo dell'attrezzatura in studio...tutti ci siamo inventati MARCHINGEGNI per "AUTOMATIZZARE" la radio, ma erano talmente rudimentali che finivano per creare ulteriori problemi invece di risolverli...
Poi c'era quello che diceva "ALZA LA MODULAZIONE...DISTOCERA? UN PO'...MA SI ARRIVA PIU' LONTANO...
Eppoi vogliamo parlare degli speakers....chi aveva avuto il cosidetto Baracchino arrivava in radio e metteva tutti sugli attenti...certo lui aveva già parlato ad un microfono...con il particolare che non riusciva a dire altro che ...saluto tutti quelli che mi copiano...ok a tutti stasera abbiamo piu' vitamine ecc...
Eppoi John mi perdonerai se ti "rubo" un concetto che hai espresso...anche io la mia radio l'ho creata dal nulla ho ingoiato rospi grandi come coccodrilli, ho pianto di disperazione quando mi capitavano cose piu' grandi di me...ho goduto come una biscia quando risolvevo i problemi, quando miglioravo il segnale, o le trasmissioni...non pento di nulla sono qui con una piccola radio che copre quasi 4 province, faccio il mio piccolo lavoro, e soprattutto quando lavoro mi diverto, e sono pazzamente innamorato di tutto quello che e' il mondo della mia radio e sapete da cosa me ne accorgo...semplicemente dal fatto che se sto un giorno senza occuparmi di Lei...mi manca.
Devo comunque dire che da 6 anni il mio amore prima che alla radio è rivolto a mio figlio...non potrebbe essere altrimenti.
Per la cronaca vivo dignitosamente, senza essere ricco, da 30 anni con il lavoro della radio, e dopo 30 anni non ho alcuna voglia di mollare, anche se lusinghiere richieste di vendita mi sono state avanzate spesso...
Chi fa radio e non si ritrova in alcune cose che ho detto, o che ha citato John...non vive a pieno la radio!


...accidenti, stavolta siamo in "sintonia"!! Tu sai esattamente di cosa stavo parlando con quello che ho scritto poco sopra!  :)

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  • StreetRadio
16 Sep 2010 08:35 #50386 by StreetRadio
Replied by StreetRadio on topic Re: ..di padre in figlio...
Mi inserisco solo ora in questo interessante topic.

Diciamo che il termine "era più facile una volta fare radio" penso si possa utilizzare solo da un punto di vista "burocratico. "
Adesso infatti è praticamente impossibile aprire una radio, è impossibile fare radio.

Il meccanismo è saturo e bloccato, le frequenze sono finite, il mercato è tutto preso e le leggi "ad hoc" non permettono a nessuno di "uscire" fuori dal coro anche se si è bravi e con i soldi... un esempio è Radio Company che "non potendo" diventare network (vedi legge Mammì e successive che impongono un limite al numero dei network) ha provato a fare una syndication in leggera differita di qualche minuto... radio Norba e radio Subasio sono gia predestinate ad accontentarsi di ciò che sono ora (non le faranno crescere).

Proporsi alle radio è inutile perchè (giustamente?) chi ci lavora da anni fa di tutto per non perdere la poltrona e alla fine sono sempre le stesse persone che ruotano nell'ambiente, nei network oramai c'è proprio il calcio mercato dei DJ che di anno in anno saltano da un'emittente all'altra.

Io dopo aver girato parecchie piccole/medie radio romane (penso il peggior panorama radiofonico) ho preferito seguire la strada dei miei studi universitari e ora che ho un lavoro mi diverto con la mia web radio :D

Perchè dico che il panorama radiofonico romano è il peggiore?

1) Credo che sia l'unico caso in cui i dj devono pagare per trasmettere, devono praticamente affittarsi le ore e trovare autonomamente gli sponsor da mettere all'interno del proprio programma
(nel 1998 pagavo 2,5 milioni di lire al mese per due ore al giorno di trasmissione). A me e ad altri 2 amici miei è capitato di entrare in contatto con un imprenditore che ha rilevato una storica radio di Roma oramai in declino. Ci ha proposto di ritirarla su ricominciando da zero con una nuova linea editoriale e stilistica.... nuovi jingle, nuova play list, nuovo target... belle riunioni, belle parole, belle prospettive, bei progetti... morale? ci ha chiesto 15/20 mila euro ogni 6 mesi!!!!!!!! :o
"Ma chi è l'imprenditore e chi l'impiegato?"

2) Penso sia la città con il maggior numero di radio locali che parlano di calcio, ci saranno circa 10 radio locali che parlano di calcio per circa il 50% delle ore di trasmissione se non di più... perchè questo? (vedi punto 1) ... i dj che devono portare soldi trovano solo sponsor che vogliono essere legati a trasmissioni di calcio ... e siccome il calcio paga i direttori si "calano le braghe” e affittano ore a chiunque, anche a gente che non ha mai fatto radio ma che portano soldi. Ci sono radio spesso poco ascoltate che però “campano” senza problemi in quanto piene di dilettanti allo sbaraglio che pagano per trasmettere.

Nelle altre regioni è cosi?
Mi piacerebbe conoscere altre realtà magari aprendo un topic dedicato.

ciao a tutti
Giulio

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