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Si sarebbe dovuto prevedere un consorzio a parte anche per le comunitarie.
In ogni caso gli impianti per il dab costano meno e sono meno impegnativi dell'FM tradizionale pertanto non vedo questi costi esorbitanti.
I canoni di concessione sono quelli indicati in delibera e non sono proibitivi.
Onestamente la vedo difficile per quelle che non sono iscritte ad alcuna organizzazione di categoria, le altre dovranno entrarci dentro per forza.
Vedo un futuro di cause e sentenze ........
...i canoni per i primi 10 anni non si pagano.
Probabilmente ti riferisci alle emittenti già attive in analogico?
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Si sarebbe dovuto prevedere un consorzio a parte anche per le comunitarie.
In ogni caso gli impianti per il dab costano meno e sono meno impegnativi dell'FM tradizionale pertanto non vedo questi costi esorbitanti.
I canoni di concessione sono quelli indicati in delibera e non sono proibitivi.
Onestamente la vedo difficile per quelle che non sono iscritte ad alcuna organizzazione di categoria, le altre dovranno entrarci dentro per forza.
Vedo un futuro di cause e sentenze ........
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X John
Illuminami! qualè la norma che prevede che per i primi dieci anni non si paga?? (vale anche per i nuovi fornitori di contenuti?) aspetto notizia perchè sto' per presentare la domanda e non vorrei pagare a vuoto.
Illuminami anche sulla norma che prevede di andare on air entro due anni.
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Già si fà la fame in analogico e se le spese sono per la luce o per, ormai di rado, guasti, si aspetta e si tirra... ma col digitale non è così.... spese x iniziare, " consorzio, apparecchaiture e affitto , forse rai way, "...costi che si dovranno sostenere e non vi è guadagno.... non ci sono ricevitori...a chi vendi la pubblicità..?.... in sintesi io rimango in analogico......
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Già si fà la fame in analogico e se le spese sono per la luce o per, ormai di rado, guasti, si aspetta e si tirra... ma col digitale non è così.... spese x iniziare, " consorzio, apparecchaiture e affitto , forse rai way, "...costi che si dovranno sostenere e non vi è guadagno.... non ci sono ricevitori...a chi vendi la pubblicità..?.... in sintesi io rimango in analogico......
e quando ci sarà lo Switch Off tu che fai ?
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Io ho completato tutto il materiale richiesto per fare domanda
Voi a che punto siete con la presentazione delle domande ?
Sarebbe bene sapere a chi vi affidate per la parte amministrativa non credo che questa volta il fai da te funzioni ..
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Grazie delle risposte,john.
Lei consiglia di tardare il più possibile la domanda per aspettare chiarimenti che possono giungere da qui ad Aprile, giusto?
Sui consorzi, bisogna aspettare di capire quali saranno le radio che avranno l'autorizzazione, ma è ipotizzabile che un consorzio sia composto da ogni tipo di radio, oppure non ha senso che una radio comunitaria ed una piccola commerciale si incontrino per programmare un ipotetico consorzio futuro?
Riguardo al bacino futuro, dai test fatti a Venezia si evince che la tecnologia digitale permette di coprire ampie zone. Tralasciando le radio a copertura nazionale, le medio piccole da questa tecnologia dovrebbero in teoria solo giovarne in quanto a copertura...o sbaglio?
Per fare una scaletta di priorità per una radio medio piccola che vorrebbe non perdere questa opportunità, possiamo riassumere i passaggi in:
-domanda di fornitore di contenuti (entro il 24 aprile), basta dimostrare di avere i requisiti necessari
-attesa della lista delle radio con concessioni
-dare vita ad un consorzio di circa 10 max 11 radio
-partire con le trasmissioni in digitale (entro due anni dall'autorizzazione concessa al consorzio e non alla radio)
spese:
-domanda fornitore di contenuti (0 spese)
-costi costituzione consorzio?
-canoni di concessione?
-impianti, entro 2 anni dall'autorizzazione
Infine, ho trovato questo articolo online
www.millecanali.it/radio-digitale-fermen...T_5899,00.html?lw=57;
questo passaggio è interessante ed alquanto preoccupante
«Il C.R.DAB, Consorzio aderente alla FRT, ha presentato al Tar Lazio il ricorso avverso il Regolamento che disciplina l'avvio delle trasmissioni radiofoniche in tecnica digitale, ritenendolo fortemente discriminatorio e penalizzante per tutta l'emittenza locale, con particolare riguardo alla norma contenuta all'art.12, comma 6 che prevede il rilascio dei diritti d'uso delle radiofrequenze, per ogni bacino o sub bacino di utenza, alle società consortili partecipate da almeno il 30% delle emittenti legittimamente esercenti nello stesso bacino o sub bacino. In attesa delle determinazioni del Tar Lazio, ed al fine di attenuare la discriminazione operata nei confronti delle emittenti locali, appare non utile costituire numerosi consorzi partecipati da poche emittenti che, di fatto, non potranno concorrere all'attribuzione dei diritti d'uso delle frequenze nei rispettivi bacini di utenza, soprattutto nelle aree geografiche in cui fanno servizio numerose Radio locali; occorre invece partecipare a grandi Consorzi indipendentemente dalle associazioni di categoria cui si aderisce per poter concorrere con certezze maggiori all'attribuzione dei diritti d'uso La partecipazione a grandi consorzi consente anche forti economie di scala per gli apparati e le spese di gestione che sono di dimensioni non facilmente sopportabili».
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