Ho parlato anche con SCF, per cercare di capire anche il loro pensiero ed il modo in cui intendono muoversi per il 2011.
La loro posizione al momento è la seguente:
Non hanno nessuna intenzione di seguire le orme di SIAE e continueranno anche per il 2011 a considerare la distinzione tra webradio personali, comunitarie e commerciali.
Non sono previsti al momento ritocchi delle tariffe sulla tipologia personale (no-profit) che dovrebbero vedere il solo aumento in base all'Istat come ogni anno.
Alla mia provocazione: non sembra un paradosso che la siae ci consideri commerciale e Voi personale? La risposta è stata. Per noi non cambia nulla. Se la webradio firma una licenza commerciale con Siae con noi può tranquillamente continuare a firmare come personale. L'importante che non faccia pubblicità ne sulla webradio, ne sul sito, come al solito. Se la webradio vuole sfruttare la possibilità di mettere pubblicità sul sito, allora dovrà firmare anche con noi una licenza commerciale.
A questo punto ho sottolineato il fatto che Siae nella sua nuova licenza, pur aumentando enormemente i compensi per una webradio personale (che per loro è commerciale anche se non ha introiti) almeno ha abbassato di molto i minimi garantiti annuali. Infatti dai 2400 € o 1200 € annui della licenza precedente si è passati ad un minimo di 600 € annui (+ Iva) se non vengono superati in un anno i 1000 € lordi di fatturato pubblicitario riguardante il canale di streaming (non il portale).
Come intende muoversi quindi scf sui minimi garantiti? rimarranno di 1600 € all'anno? La risposta è stata la seguente: Stiamo lavorando ad una nuova licenza commerciale per il 2011 che possa in qualche modo venire incontro alle webradio commerciali, sia riguardo alla suddivisione tra pubblicità del portale e del canale di streaming, sia sui minimi garantiti. La risposta dovrebbe arrivare entro una ventina di giorni.
Rimane quindi fondamentalmente il problema SIAE riguardo alle webradio personali, che sono le più colpite da questa nuova licenza che invece introduce qualche facilitazione e vantaggio per chi vuole ingranare una marcia differente da questo tipo di attività (buona fortuna
).
Per quanto mi riguarda, sicuramente stando così le cose, non sarà certo possibile nel 2011 mantenere tutti e 3 i canali del gruppo deegay.it. L'unica soluzione sarà quella di chiudere 2 canali e mantenerne uno solo trasformando il tutto in commerciale e vedere quello che succede. Certamente per le piccole radio che fino ad ora hanno usufruito della licenza AWR precedente sarà sicuramente un problema. l'aumento è notevole per chi stava sotto i 30 ascoltatori e un po' più digeribile per coloro che pagavano 480 per canale (tipo il sottoscritto).
Sul fatto che possa essere utile muoversi legalmente... ancora non mi sento di esprimere un parere. Certamente una lettura ed interpretazione del tutto da parte di un legale può essere sicuramente utile. Preferirei però che questa discussione continuasse su queste pagine e non in privato. Credo sia più utile per tutti il sentire il maggior numero di pareri possibile.
Mi ricordo quando l'anno scorso ho avuto l'occasione di incontrare la dott. Stefania Ercolani, la direttrice del reparto multimedialità della SIAE. Alla mia esternazione: a volte sembra che la siae non capisca che per la maggior parte delle webradio in Italia ancora non c'è un vero e proprio business. Dalle tariffe che vediamo applicate nelle licenze spesso veniamo trattati come se l'economia di una webradio fosse simile a quella di una media/grande azienda. In realtà non è così... non si guadagna ancora nulla! La sua risposta fu... " e allora che cosa le fate a fare le webradio se non producono reddito ? "
In barba a tutti quelli che fanno le cose anche per passione non solo per i soldi.