web radio: AGCOM e altro

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29/10/2010 09:42 #51826 da 313 promomedia
web radio: AGCOM e altro è stato creato da 313 promomedia
Due domande riguardo le web radio:
- Qualcuno sa qualcosa di preciso riguardo la normativa AGCOM secondo la quale sarebbe prevista una tassa di 3000 euro?
- Se creo una web radio che trasmette solo parlato e musica Creative Commons, devo comunque pagare SIAE ed SCF?
Grazie

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29/10/2010 11:12 #51827 da raimro

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29/10/2010 15:10 #51831 da 313 promomedia
Risposta da 313 promomedia al topic Re: web radio: AGCOM e altro
grazie, ma non ne ho ancora capito nulla.... è passata o no sta roba dell'AGCOM?!? si o no?

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  • Radio35
08/11/2010 03:10 #52144 da Radio35
Risposta da Radio35 al topic Re: web radio: AGCOM e altro
Ciao a tutti,
per quanto ne so io la delibera dell AGCOM al momento non è ancora passata, presumo che il governo in questi giorni abbia delle cose più serie a cui pensare.......

Comunque, ecco la mia proposta per una soluzione temporanea (in attesa di sapere se dovremo o no pagare una tassa di 1500 euri) valida per coloro che, come me, hanno in essere un contratto per webradio personale senza scopo di lucro:

1) attendere raccomandata della SIAE che comunichi le variazioni contrattuali (deve arrivare entro il 30 novembre, altrimenti il contratto si rinnova tacitamente per un altro anno alle stesse condizioni)

2) una volta ricevuta la comunicazione di SIAE, inviare una raccomandata A/R a SIAE del tipo:

Spettabile SIAE,
la mia webradio personale xyz licenza nr. 1234/567 ha deciso di NON rinnovare il contratto con la vostra Società a causa
dell'ingiustificato aumento del costo della licenza per webradio personali senza scopo di lucro, che è passato da 240 a 480 euri l'anno e, inoltre, sono in attesa di conoscere la decisione di AGCOM se far pagare un'ulteriore tassa di 1500 euri alle webradio personali per decidere se continuare l'attività.
Fino ad allora, la mia webradio personale metterà in onda soltanto brani licenziati Creative Commons, non appartenenti al repertorio da voi tutelato.
Una volta visti gli sviluppi della situazione, mi riservo di ricontattarvi per richiedere - se necessario - una nuova licenza sulla base delle mutate condizioni economiche e di scenario.
Distinti saluti.

3) dal 1° gennaio 2011 mettere in onda solo parlato e musica licenziata sotto licenze Creative Commons fino a che non sapremo qualcosa da AGCOM

Chissà che magari, nel mettere solo musica Creative Commons e facendo perdere un po' di soldini a SIAE ed SCF, le due associazioni non intervengano presso AGCOM per "venirci in aiuto".

E chissà anche che, magari, mettendo solo musica Creative Commons, io non scopra di avere più ascoltatori che con la musica commerciale........

Buona settimana a tutti.
Roberto - RADIO 35

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16/11/2010 12:13 #52471 da
Risposta da al topic Re: web radio: AGCOM e altro
Il mio modesto parere: diamo un segnale forte. Disdettiamo tutti la SIAE. Poi chi intende continuare farà una nuova licenza.

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17/11/2010 11:59 #52518 da Morpheus
Risposta da Morpheus al topic Re: web radio: AGCOM e altro
Effettivamente c'è questo che al momento bolle in pentola dalle parti del garante

www.ilfattoquotidiano.it/2010/11/17/agco...po-imparziale/77206/

Agcom, Romani boccia gli emendamenti di Fli: Autorithy troppo imparziale

Il ministro dello sviluppo economico contro le modifiche richieste di Futuro e libertà che recepiscono le direttive europee

“Pure a me è stato detto che al ministro Paolo Romani non piacciono i nostri emendamenti”. La conferma arriva da Maurizio Saia, senatore di Futuro e libertà che insieme alla collega Maria Ida Germontani, ha presentato una serie di modifiche al disegno di legge che recepisce le direttive europee sulle autorithy nazionali delle telecomunicazioni. Anche per l’Unione europea, al contrario di quello che è avvenuto fino ad oggi in Italia, le autorità che regolamentano i settori della telefonia, di Internet e delle radiotelevisioni debbono essere assolutamente indipendenti dal governo e dalla politica. Ma, spiega Saia, avere un garante per le telecomunicazioni libero dai condizionamenti dell’esecutivo (che nel nostro paese coincide con Mediaset), a Berlusconi non va giù. Per questo oggi  in Commissione Politiche europee di Palazzo Madama, dove si comincia ad esaminare la norma, è prevista battaglia.

Nella legge infatti i due parlamentari vogliono inserire quattro righe che sembrano fatte apposta per evitare il ripetersi di un Trani-gate: le pressioni del presidente del consiglio su uno dei componenti dell’Autorithy (Giancarlo Innocenzi) per censurare un programma sgradito (Annozero). Tanto che in uno degli emendamenti è scritto che dev’essere “garantito il rafforzamento dell’indipendenza dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, anche garantendo che i componenti dell’organo collegiale, nominati tra persone di notoria indipendenza, non sollecitino né accettino istruzioni da alcun altro organismo nell’esercizio dei propri compiti, nonché prevedendo che questi possano essere sollevati dall’incarico solo se non rispettino le condizioni prescritte per l’esercizio delle loro funzioni”.

Gli emendamenti, qualche settimana fa, erano  stati inviati per conoscenza al ministero dello Sviluppo economico per avere un parere prima della votazione in commissione. E il ministro Paolo Romani ha detto no. “Il fatto si commenta da solo – dice Saia – e secondo me ha molto a che vedere con i trascorsi professionali di Romani”.

Così l’iter in commissione Politiche europee è in salita. “Vogliono mantenere lo status quo tutto a vantaggio di Mediaset”, sostiene Saia.

Insomma un’Autorithy veramente indipendente che fissi delle regole uguali per tutti, aziende del premier comprese, è un’opzione che il governo non vuole prendere neanche in considerazione. “Dovrebbe essere scandaloso – prosegue Saia – ma si è persa pure la decenza di trovare delle giustificazioni a situazioni di questo tipo”.

Come sostiene Germontani, “l’indipendenza dell’agenzia passa per l’autonomia dei suoi membri. E’ per questo – continua la senatrice – che abbiamo deciso di presentare gli emendamenti che sanciscono come i candidati commissari debbano essere persone notoriamente indipendenti e refrattarie all’interferenza di terzi”. Secondo l’esponente futurista sia nei criteri attuali sia nella legge di recepimento delle indicazioni europee, c’era più di una lacuna da colmare.

Eppure solo qualche giorno fa dalle telecamere di Report, il presidente dell’Agcom Corrado Calabrò diceva che “un’autorità se non è indipendente non ha senso di esistere”. Peccato però che l’Autorità sia un cimitero degli elefanti, diretta emanazione del Palazzo. I suoi componenti provengono dalla politica e sono nominati in proporzione al peso che i vari partiti hanno in Parlamento. In tutto i commissari sono otto e vengono eletti per metà dalla Camera e per metà dal Senato (quattro dalla maggioranza e quattro dall’opposizione), mentre il presidente è proposto direttamente dal presidente del Consiglio.

L’esempio più clamoroso è anche il più recente. A settembre il Senato doveva nominare il sostituto di Innocenzi che si era dimesso a fine luglio dopo lo scandalo delle intercettazioni dell’inchiesta Rai-Agcom e la scelta è caduta su Antonio Martusciello. Ex dirigente di Publitalia 80, la concessionaria del gruppo Fininvest, nel 1994 ha fondato la sezione napoletana di Forza Italia ed è entrato in Parlamento per non uscirne più. Nel 2001 è diventato sottosegretario all’Ambiente e nel 2004 è stato promosso viceministro per i Beni culturali. Nel silenzio imbarazzante delle opposizioni, l’unica voce che si è alzata contro la nomina di Martusciello è quella di Sky Italia. In una lettera aperta, il top manager Tom Mockridge ha sottolineato come, dopo il caso Innocenzi (ex dirigente Fininvest), “caduto perché all’interno dell’Autorità si muoveva contro Michele Santoro su mandato del premier, la scelta del suo sostituto sarebbe dovuta maturare in totale discontinuità con il passato”.

Oltre a Martusciello anche gli altri esponenti dell’Autorità di garanzia sono diretta emanazione della politica. Enzo Savarese, ex deputato di An, già dirigente di Alitalia è in quota Pdl; Stefano Mannoni, costituzionalista e collaboratore del Foglio di Giuliano Ferrara è espressione della Lega Nord; Gianluigi Magri, specialista di medicina interna è l’uomo dell’Udc; Roberto Napoli è un ex senatore dell’Udeur; Nicola D’Angelo, magistrato amministrativo, già capo di gabinetto del ministro Maccanico e poi capo dell’ufficio legislativo di Fassino alla Giustizia, rappresenta il Pd (area ex Ds); Michele Lauria, è un ex senatore della Margherita; Sebastiano Sortino, direttore generale della Federazione editori di giornali è considerato un prodiano.

Se è vero che l’indipendenza è condizione necessaria per arginare gli appetiti delle imprese e le ingerenze della politica, la composizione dell’Autorità, così com’è oggi, appare tutto fuorché imparziale.

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  • Nilo
26/11/2010 19:24 #52904 da Nilo
Risposta da Nilo al topic Re: web radio: AGCOM e altro
Ecco cosa si trova sul sito SIAE sul discorso AGCOM:

www.siae.it/edicola.asp?click_level=0500...enu=yes&id_news=9779

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  • homer
26/11/2010 20:12 #52907 da homer
Risposta da homer al topic Re: web radio: AGCOM e altro
mi autocensuro!  :-\
meglio che non commenti quella bella faccia paffuta..

A LAVORARE DOVETE ANDARE!!!
Altro che vivere sulle spalle degli altri (prendere quello che fa uno e rivenderlo ad un altro)

provate a creare una cosa nella vita, a vivere del vostro, a creare qualcosa invece di parlare, parlare, parlare e mettere le mani sul prodotto degli altri.
Se vi tolgono quella scrivania di cosa vivete da domani? Cosa sapete fare? E venite a dare lezioni?
Ma lo sapete com'e' cambiato il mondo (e quindi i mercati negli ultimi 10 anni??)
Siete voi a non essere adeguati - lo si capisce dai contratti che stendete - e a rovinare il progresso!!
VERGOGNA!

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