LA REA DENUNCIA LA SCF ALL'ANTITRUST E ALL'AGCOM

  • Dj Fabbry T
20/05/2010 16:26 #48093 da Dj Fabbry T
ecco una riflessione del buon viscardi che approvo in pieno.. è il sistema che è oggettivamente marcio!!!

"Ieri (17 maggio 2010, ndr) su facebook Marco mi ha scritto e mi ha chiesto di esprimere un parere sulla “guerra” in corso relativa ai diritti connessi della musica. Il tema è oltremodo complesso, tanto è vero che non ho mai trovato una “lucidità” di pensiero, non ho mai messo a fuoco una valutazione razionale e compiuta sull’argomento.
I fatti. Le radio nazionali da qualche giorno hanno smesso di programmare le novità discografiche, non inseriscono più dischi nuovi, come forma di protesta nei confronti della SCF, dopo che sono state interrotte le trattative per il rinnovo della convenzione tra le parti. Pensate che su RTL 102.5 è stato abolito (per ora) il New Hit, una specie di istituzione che era lì dal 1988.
La situazione. Le radio pagano da anni una quota del proprio fatturato alla Siae per lo sfruttamento dei diritti d’autore e una quota alla SCF (Società Consortile Fonografici) per lo sfruttamento del supporto fonografico che si pratica diffondendo musica registrata.
Diciamo che le due “tasse” sono da distinguere in modo netto. Io ho sempre considerato sacrosanto il pagamento dei diritti SIAE, mentre trovo un po’ più perverso (non significa “ingiusto”) che le case discografiche incassino soldi dalle radio, a cui chiedono però di promuovere i loro prodotti, con una pressione costante, con una specie di continuo “ricatto psicologico” nei confronti degli operatori che fanno la programmazione delle radio.
Allora, traduciamo… Io produco dischi. Chiedo alla radio di pagarmi perchè sfrutta i dischi, salvo poi tempestare di mail e di chiamate per condizionare la scelta su quali dischi vengono suonati. Come se domani, andando dal salumiere (e pagando), lo stesso decidesse per voi che dovete mangiare prosciutto cotto e non crudo, perchè a lui interessa spingere il San Daniele. Bizzarro, no?
C’è poi un altro aspetto. La discografia chiede soldi alle radio, fa pressione per la programmazione, poi compra campagne pubblicitarie (solo su alcune radio) con cui in pratica è come se restituisse il denaro raccolto con i diritti connessi.
Il tutto rappresenta benissimo il paradosso del nostro modo di fare business. La quota che le radio pagano oggi è circa dell’1% del fatturato (per le nazionali) a SCF, ma non dimentichiamo una quota prossima tra il 3 e il 4% per la SIAE, anche se è difficile dare una quota “secca” perchè ci sono un po’ di abbattimenti da calcolare. Il totale  SIAE/SCF è compreso tra il 4.5 e il 6%.
In inghilterra, la quota massima è del 5.25% per pagare la PRS (la nostra SIAE), ma quella quota include anche la MCPS (la nostra SCF).
C’è però un aspetto legato a queste quote che non va sottovalutato. A Radio Number One non è chiesto alcun rendiconto di quello che suona, il denaro versato viene messo in un rendiconto che poi viene ridistribuito secondo i parametri siae, senza alcun riscontro con la realtà. traduco. Noi suoniamo 100.000 volte  Mario Biondi, non lo segnaliamo alla SIAE, versiamo la nostra quota annua e i soldi poi vanno a Lucio Dalla, che nelle quote siae ha una percentuale molto più rilevante del buon Mario.
Come andare al supermercato, comprare uno yogurt nuovo, di nicchia, ma i soldi vanno a danone perchè è più famosa. Non giudico, riporto solo i fatti, poi ognuno può esprimere il proprio parere.
Metterei un’ultima considerazione; la discografia ha schiaffeggiato le radio in tutti i modi. Sono state date anteprime di ogni genere ai mezzi più disparati. non dimentico un disco dato in anteprima AI VIDEOFONINI DI TRE, un’esclusiva data a corriere.it e chi più ne ha più ne metta. Mi pare evidente, che le radio non fossero ritenute strategiche negli ultimi anni, hanno fatto bene gli editori a prendere una posizione netta, per una volta.
In tutto questo, quali i riflessi?!? Non so come finirà la diatriba, non mi compete e non rientra nella mia area di attività. So però che in tutto questo ci guadagnano di sicuro le radio, dato che gli ascoltatori non hanno di certo fame di anteprime, non i numeri che contano. E’ ovvio che ci sia sempre la nicchia attenta alla novità, al disco nuovissimo, ma nella stragrande maggioranza dei casi, vasco rossi e ligabue esclusi, per gli altri dischi non esiste alcuna fretta.
Le radio possono tranquillamente smettere di inserire dischi nuovi a ritmi vertiginosi, gli ascoltatori non si lamenteranno di certo."
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  • John
20/05/2010 17:56 #48099 da John
Ragazzi... mi è appena arrivata la prima liberatoria da diritti connessi di ogni tipo per un nuovo brano da programmare in questi giorni. :-) dai, che qualche granello di sabbia si sta smuovendo!
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20/05/2010 18:54 #48101 da

Ragazzi... mi è appena arrivata la prima liberatoria da diritti connessi di ogni tipo per un nuovo brano da programmare in questi giorni. :-) dai, che qualche granello di sabbia si sta smuovendo!


Ciao John,

stai scherzando? ;)

Vuoi conoscere qualcuno che ha già centinaia di liberatorie? ;D

Non dirmi che hai ricevuto brani da qualche etichetta e non hai mai richiesto la liberatoria dai diritti connessi anche se hai il contratto SCF? ::) 8)

Poi se ti riferisci al brano in coppia, quello si che è una novità.
La casa discografica probabilmente per contratto ha lasciato a loro i diritti connessi e loro ne fanno quello che vogliono.

Significa che se alcuni artisti sono titolari dei diritti connessi anche se incidono per un consorziato SCF e rilasciano liberatorie a destra e a manca nè vedremo delle belle in futuro. :o

Sai mi sono accorto che c'è tantissima musica che non viene mai passata. :D

Buona serata
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  • John
21/05/2010 09:17 #48112 da John
sinceramente non mi ero mai messo a raccogliere le liberatorie per i diritti connessi. Sono una mosca bianca?  :D
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21/05/2010 10:42 #48115 da

sinceramente non mi ero mai messo a raccogliere le liberatorie per i diritti connessi. Sono una mosca bianca?  :D


Buongiorno John,

è solo un modo per dare valore alla propria radio. ;D

Per te quanto vale? ;)

Per curiosità sarai al RadioTv Forum?

Saluti
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  • John
21/05/2010 11:06 #48116 da John

sinceramente non mi ero mai messo a raccogliere le liberatorie per i diritti connessi. Sono una mosca bianca?  :D


Buongiorno John,

è solo un modo per dare valore alla propria radio. ;D

Per te quanto vale? ;)

Per curiosità sarai al RadioTv Forum?

Saluti


...quanto vale? se dovessi valutarla per l'impegno che ci ho messo, le rinunce a 360° che ho sempre dovuto (voluto) fare, il fegato rovinato da burocrazia, problemi, rompiscatole (per usare un eufemismo) vari ed eventuali e chi più ne ha più ne metta, ci vorrebbe un pozzo di petrolio per ripagarmi.  :'(
Il Radio Tv Forum? volevo andarci, ma farlo in una giornata è una gran botta e in due giornate non ci riesco... sic! :(
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21/05/2010 11:39 #48117 da

...quanto vale? se dovessi valutarla per l'impegno che ci ho messo, le rinunce a 360° che ho sempre dovuto (voluto) fare, il fegato rovinato da burocrazia, problemi, rompiscatole (per usare un eufemismo) vari ed eventuali e chi più ne ha più ne metta, ci vorrebbe un pozzo di petrolio per ripagarmi.  :'(
Il Radio Tv Forum? volevo andarci, ma farlo in una giornata è una gran botta e in due giornate non ci riesco... sic! :(
[/quote]

Peccato,

potevamo conoscerci per scoprire chi aveva il fegato più ingrossato :D ;D.

Vedremo come evolve la questione liberatorie.

Saluti
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  • John
21/05/2010 16:02 #48150 da John
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  • primaradio napoli
22/05/2010 08:03 #48158 da primaradio napoli
Risposta da primaradio napoli al topic Re: LA REA DENUNCIA LA SCF ALL'ANTITRUST E ALL'AGCOM
Il gioco si fa duro, ma basta rimanere compatti.

www.primapress.it/news/122/ARTICLE/6215/2010-05-21.html
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22/05/2010 17:22 #48166 da
confermo , come scritto nell'articolo , di aver ricevuto canzoni e tutte le varie liberatorie degli artisti elencati.


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22/05/2010 17:37 #48167 da

Carissimi, ho raccolto l'appello da una emittente veneziana dove si stà muovendo in questo campo insieme agli associati Rea, con queste proposte:

"l'Avv.De Santis di Roma dovrebbe procedere con l'accordo di tutti , nonche' anche della Rea (il dr.Diomede e' gia' stato informato) e del Conna per avviare insieme ogni azione sostenibile a favore delle emittenti radio locali -

Mi permetto di segnalare il silenzio assordante di AER

- nei confronti della scf di alzare dall'uno al 4 % il compenso,

- per il mancato riferimento alla scadenza dell'attuale accordo siae,

- per il fallimento completo delle azioni messe in atto per il recupero della legge sull'editoria,

- nonche' della enfasi data dalla stessa AER per la sua entrata nel capitale societario di TIVusat (con quali denari?) con la scusa di dare servizi alle tv locali (sicuramente a pagamento, ma ci si chiede perche' anche grazie ai soldi delle radio locali.....) -

- insomma invece di difendere le radio locali associate pare che l'interesse sia solo per impostare azioni, convenzioni e manifestazioni atte ad incassare soldi -

un vero paradosso, sarebbe come se la cgil per esempio entrasse a far parte del capitale sociale della Fiat, per dare piu' servizi (a pagamento) agli operai.......mah

sarebbe interessante sapere se le emittenti ancora aderenti a AER si rendono conto di come sono rappresentate e cosa ne pensano


Vi prego far girare questo documento ad eventuali emittenti di vostra conoscenza che stanno vivendo il momento ( un eufemismo) difficile del settore e  vogliono poter esprimere in prima persona con noi il loro dissenso agli accordi fin qui subiti  -

Grazie

Andrea."

Chi vuole  mettersi in contatto  può scrivermi a Filippo@radiorcs.it e gli giro  il documento di proposta.


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  • primaradio napoli
23/05/2010 08:24 - 23/05/2010 08:27 #48173 da primaradio napoli
Risposta da primaradio napoli al topic Re: LA REA DENUNCIA LA SCF ALL'ANTITRUST E ALL'AGCOM
Nel post precedente sono state citate tre associazioni di cui due, negli ultimi anni, hanno fatto solo danni al settore radiotelevisivo.
Una millantando una rappresentatività, peraltro alquanto dubbia, che ai tavoli, quando presente, non è stata capace di apportare contributi concreti se non critiche sterili alle problematiche in discussione che, vuoi o non vuoi, andavano affrontate e che in molti casi ha messo gli editori in grave difficoltà dopo la 66/01.
L'altra che pur avendo una rappresentanza discretamente ampia l'ha usata per scopi funzionali e personali dei rappresentanti della stessa e che oggi usa i soldi degli associati per entrare nel capitale di talune aziende. Non entro nel merito degli accordi, pardon "convenzioni", firmati e calati sulle teste degli inconsapevoli (coglioni) editori associati, ma se la prossima settimana qualcuno ha programmato di andare a Roma gli e li andasse a dire "quattro" a questi cialtroni.
Ultima Modifica 23/05/2010 08:27 da .
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