SIAE - dopo Celentano anche Battisti

19/07/2007 16:05 #25011 da

Fai una cosa, scrivi una bella email chiarificatrice alla Siae e a qualche importante casa discografica e chiedi se i download da quel sito sono autorizzati per utenti che non siano residenti in Russia.


Forse neanche loro hanno ben chiara la situazione!!!!  ;D

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19/07/2007 16:18 #25014 da

Fai una cosa, scrivi una bella email chiarificatrice alla Siae e a qualche importante casa discografica e chiedi se i download da quel sito sono autorizzati per utenti che non siano residenti in Russia.


Forse neanche loro hanno ben chiara la situazione!!!!  ;D

Quando si tratta di denaro le situazioni sono sempre chiare.  ;D

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19/07/2007 16:23 #25015 da

Quando si tratta di denaro le situazioni sono sempre chiare.  ;D


Per chi incassa...

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19/07/2007 17:08 - 19/07/2007 17:17 #25017 da Morpheus
Risposta da Morpheus al topic Re: SIAE - dopo Celentano anche Battisti

Non t'offendere Morpheus, ma qualche connessione sfugge a te.

Non è mia intenzione hai interpretato male la mia frase, tradotta vuole solo dire che forse ti mancano dei pezzi che andrebbero messi assieme, connessi appunto perché connessi sono. I pezzi sono che le "siae" del mondo hanno rapporti tra loro e non tutte le "siae" del mondo funzionano allo stesso modo.

Quì non parliamo di disco, di un supporto fisico (un cd, un cellophane, un libretto cartaceo), si parla di FILE, di una cosa ben diversa. Se acquisti un cd fisico di Madonna in un negozio Russo significa che la casa discografica ha esportato in quel paese. Se prendi Alltunes, o come diavolo si chiami, e scarichi FILES di Madonna, è necessario che la casa discografica abbia autorizzato il download di quel determinato prodotto.

Questo è vero in Italia e in grandissima parte del mondo ma forse non è vero in Russia.
Magari non hai letto quel vecchio articolo che ho linkato a Fabio, lo rimetto
punto-informatico.it/p.aspx?i=1089686
In quell'articolo leggerai le conclusioni di un'inchiesta russa chiesta da ifip su quei siti
Nei giorni scorsi l'Ufficio del procuratore di Mosca ha spiegato che non c'è modo, stante le attuali normative nel paese, di bloccare il sito: non viola infatti le leggi sul diritto d'autore, una evenienza peraltro riconosciuta dalla stessa IFPI. Quest'ultima, e non solo, da tempo ha chiesto a Mosca un aggiornamento delle proprie normative antipirateria.

L'ostacolo contro il quale si sono scontrati i procuratori è dato dal fatto che le normative attuali coprono esclusivamente la contraffazione su supporto fisico, come la masterizzazione e la distribuzione di copie illegali di CD e DVD, mentre manca qualsiasi riferimento al mondo elettronico.

I siti presi di mira da sempre sostengono di agire nella legalità nel distribuire i contenuti dei CD senza dover avvertire i detentori dei diritti ma semplicemente corrispondendo una piccola somma su ogni acquisto

Torno a ribadire che questa è cattiva informazione. Per vendere FILES musicali on line NON SERVE solo l'autorizzazione della Siae quanto quella singola delle case discografiche. Vai alla Emi e chiedi di poter vendere online il suo catalogo, vai alla Virgin....

Evidentemente in Russia non è così e comunuqe non è questione di "vendere" ma di "riproduzione" del diritto di riproduzione meccanica (e vale anche per il file) con i suoi diritti

Ciao
Massimo
Ultima Modifica 19/07/2007 17:17 da .

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19/07/2007 18:25 #25018 da

Non è mia intenzione hai interpretato male la mia frase, tradotta vuole solo dire che forse ti mancano dei pezzi che andrebbero messi assieme, connessi appunto perché connessi sono. I pezzi sono che le "siae" del mondo hanno rapporti tra loro e non tutte le "siae" del mondo funzionano allo stesso modo.

No Morpheus, tra noi non c'è chi ha più pezzi dell'altro. L'unica differenza è l'interpretazione degli stessi. Tu in quei pezzi leggi qualcosa di diverso rispetto a me. Ecco perchè ho parlato esclusivamente di punti di vista.  ;)

Questo è vero in Italia e in grandissima parte del mondo ma forse non è vero in Russia.
Magari non hai letto quel vecchio articolo che ho linkato a Fabio, lo rimetto
punto-informatico.it/p.aspx?i=1089686
In quell'articolo leggerai le conclusioni di un'inchiesta russa chiesta da ifip su quei siti
Nei giorni scorsi l'Ufficio del procuratore di Mosca ha spiegato che non c'è modo, stante le attuali normative nel paese, di bloccare il sito: non viola infatti le leggi sul diritto d'autore, una evenienza peraltro riconosciuta dalla stessa IFPI. Quest'ultima, e non solo, da tempo ha chiesto a Mosca un aggiornamento delle proprie normative antipirateria.

L'ostacolo contro il quale si sono scontrati i procuratori è dato dal fatto che le normative attuali coprono esclusivamente la contraffazione su supporto fisico, come la masterizzazione e la distribuzione di copie illegali di CD e DVD, mentre manca qualsiasi riferimento al mondo elettronico.

I siti presi di mira da sempre sostengono di agire nella legalità nel distribuire i contenuti dei CD senza dover avvertire i detentori dei diritti ma semplicemente corrispondendo una piccola somma su ogni acquisto

Io non ho mai detto che il sito violi le leggi Russe; non vedo perchè dovrebbe. Il problema nasce con le leggi degli altri paesi. Cerco di farti questo esempio che è più pratico di mille parole. Se acquisto un'auto in un paesino sperduto dell'Himalaya e la legge LOCALE accetta auto costruite senza i segnalatori di direzione (le frecce per intenderci) perchè è usanza che gli utilizzatori escano un braccio per segnalare le svolte (  ;D ), appena quest'auto passa il nostro confine, ed entra in territorio italiano, DEVE rispettare delle regole fisse e chiare. Il veicolo và nuovamente alla motorizzazione per un'ulteriore omologazione.
Stessa cosa per tutti i prodotti, anche software. La legge russa non deve punire quella società, perchè evidentemente non viola nessuna regola. Ha stipulato un regolare contratto con la Siae locale, e probabilmente con tutte le etichette (anch'esse locali). Il problema sovviene quando questo prodotto oltrepassa il confine della federazione russa. Ti assicuro che non ha nessuna autorizzazione. Sai perchè ne sono certo ? Per il prezzo finale del prodotto. Escludo categoricamente, viste le tariffe applicate dagli shop regolari, che siano autorizzati alla vendita su vasto mercato. Se invece rapporto il costo dello stesso prodotto al costo della vita in Russia, allora i conti tornano.

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19/07/2007 19:39 - 19/07/2007 19:43 #25019 da Morpheus
Risposta da Morpheus al topic Re: SIAE - dopo Celentano anche Battisti
Filippo, se la siae italiana ha rapporti con la rao russa e la stessa siae dice che:
All’estero, gli incassi per l’utilizzazione delle opere del repertorio affidato alla Sezione Musica sono effettuati, in base a contratti di rappresentanza, dalle Società di Autori locali. Ciascuna Società straniera agisce secondo le proprie regole e tariffe, seguendo un criterio comune per gli associati alla SIAE e per i propri.
Che vuole dire, secondo te?
LO dice la stessa IFPI.
Come ho già sottolineato prima, ogni paese ha le sue regole, in Italia puoi creare la tra copia privata legalmente, in Norvegia non lo puoi fare senza autorizzazione.
In Italia puoi farti la tua copia a scopo tecnico ed usarla legalmente, in altri paesi non è possibile senza l'autorizzazione.
L'IFPI vuole solo poter controllare il mercato secondo le sue regole e non sopporta che ci siano "dissidenti" in giro per il mondo ma anche lei deve soccombere al diritto.

Il mio obbligo di utente è quello di non acquisire materiale illegale, ciò che avviene con l'acquisto del file quindi. Se quel sito che mi da quel servizio non è illegale perché rispetta le leggi sul diritto d'autore, il mio acquisto sarà legittimo. Se ne farò usi diversi dovrò regolarmi secondo le norme del mio paese.
Se all'Italia non sta bene fa oscurare i siti come ha fatto per le scommesse inglesi e non perché le scommesse siano illegali ma perché un cittadino italiano deve sottostare al monopolio dell'ente scommesse. Nonostante abbia avuto torto il governo italiano non  mi pare abbia rimosso l'oscuramento verso i siti inglesi.
Come vedi siamo ben oltre il semplice discorso dei poveri artisti.
Se poi ti fa piacere, basta che ti colleghi al sito www.emusic.com sito inglese che propone il downloading in flat. Qui troverai un mare di cose di etichette indipendenti e potrai scegliere la flat che più ti piace, io scelsi quella da 40 dowload al mese per 12 euro circa.
Facciamo due conti: 12:40=0.3. Un intero album di 10 pezzi 3 euro, non è il massimo ma molto vicino ai prezzi di allofmp3 ma purtroppo con meno qualità sonora rispetto ai russi.
Eppure gli inglese non saranno mica matti da fare questi prezzi stracciati per rimetterci, non trovi?
Seguendo la legge inglesi il sito ha le o la autorizzazione prevista, ergo è legale per il servizio che rende. per i brani italiani scaricati, grazie agli accordi tra le siae dei paesi, il corrispondente diritto per la riproduzione meccanica verrà girato all'autore italiano.
Il sito è legale alla pari dei russi, ma nessuno si sogna di rompere (forse perché le major qui non ci sono).
Paghi con la carta di credito come un po' dovunque. Ecco per tornare alla questione fiscale, penso che un buon commercialista sappia come fare per scaricare acquisti fatti per la società con carta di credito della società a prescindere dall'account di questo o quel sito
Ultima Modifica 19/07/2007 19:43 da .

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20/07/2007 04:34 #25028 da

Grazie Morpheus per le info sulle CC.

E' necessario contattare direttamente tutti gli artisti?

E se non hanno Mail o non ti rispondono, non si può trasmettere un loro brano?

Utilizzando solo questi brani, si è in regola?

Occorre fare qualche comunicazione alla Siae o altri?

C'è qualcuno che trasmette solo questi brani e ha già fatto una selezione dei migliori?

Grazie ancora ... Giax

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20/07/2007 08:46 #25029 da Morpheus
Risposta da Morpheus al topic Re: SIAE - dopo Celentano anche Battisti
Di nulla Giax
Non è necessario, solo che non tutti i brani messi a disposizione si possono trasmettere in streaming o in etere, può essere che nella licenza non ci sia m non è detto che l'autore lo vieti. Contattarlo a volte può essere utile.

Sei fai webcasting, si sei in regola nel senso che non ti è richiesta nessuna autorizzazione della siae. Per il broadcasting invece, credo che si debba passare comunque attaraverso la siae per motivi di procedura, ritengo. Un po' come è successo alla gelateria romana che trasmette solo CC ma che per motivi di formazione della licenza commerciale è stata costretta a informare la siae la quale ha rilasciato una licenza ... di "forma" senza valore per la ripartizione e non onerosa, tolte forse le spese d'ufficio. 

Io sono bloccato su problemi tecnici di compatibilità tra linux e MB, non ho fatto selezione di migliori anche perché, ritengo, sia molto soggettivo.

Ciao
Massimo

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20/07/2007 09:11 - 20/07/2007 09:20 #25030 da

Filippo, se la siae italiana ha rapporti con la rao russa e la stessa siae dice che:
All’estero, gli incassi per l’utilizzazione delle opere del repertorio affidato alla Sezione Musica sono effettuati, in base a contratti di rappresentanza, dalle Società di Autori locali. Ciascuna Società straniera agisce secondo le proprie regole e tariffe, seguendo un criterio comune per gli associati alla SIAE e per i propri.
Che vuole dire, secondo te?

Che ancora una volta si fà confusione sulle società che detengono i diritti fonografici e le società che riscuotono i diritti per gli autori e gli editori.
Ancora una volta sottolineo che per mettere sù uno shop online di materiale fonografico E' NECESSARIA l'autorizzazione della casa discografica che ne detiene i diritti di riproduzione, vendita ed utilizzo.
La Siae russa verserà, ammesso che lo faccia, una quota alla Siae italiana per risarcire gli autori del pezzo ma non verserà NULLA alle case discografiche.
Se ci fate caso, in tutti gli shop regolari, non è possibile scegliere il bitrate del pezzo scaricato perchè è fornito direttamente da loro (eccetto iTunes che adesso sul catalogo Emi applica un'altra politica concordata con la stessa major).

Come ho già sottolineato prima, ogni paese ha le sue regole, in Italia puoi creare la tra copia privata legalmente, in Norvegia non lo puoi fare senza autorizzazione.
In Italia puoi farti la tua copia a scopo tecnico ed usarla legalmente, in altri paesi non è possibile senza l'autorizzazione.
L'IFPI vuole solo poter controllare il mercato secondo le sue regole e non sopporta che ci siano "dissidenti" in giro per il mondo ma anche lei deve soccombere al diritto.

No Morpheus, l'FPI detta le regole basilari per il mercato italiano; non è una questione di "accettazione" delle libertà altrui. Non frega un ca**o alla FPI italiana se in Russia, per il mercato interno, allofmp3 applichi questi prezzi. L'importante è che la libertà non diventi lesiva per le altrui libertà.
Ti faccio un altro esempio banalissimo di cui si sono occupati anche i giornali. Qualche italiano ha creduto bene portarsi dietro qualche grammo di hashish in un paese dove E' SEVERAMENTE VIETATO e si applica come misura estrema anche la pena di morte; è dovuta intervenire la Farnesina. Bisogna sempre rispettare le leggi del paese di appartenenza. Ora, che siano sbagliate, contraddittorie, poco chiare o contorte, il nostro compito è seguire le regole italiane ed europee.

Il mio obbligo di utente è quello di non acquisire materiale illegale, ciò che avviene con l'acquisto del file quindi. Se quel sito che mi da quel servizio non è illegale perché rispetta le leggi sul diritto d'autore, il mio acquisto sarà legittimo. Se ne farò usi diversi dovrò regolarmi secondo le norme del mio paese.

Torno a ribadire che l'illegalità c'è ed è anche chiara. Quel sito non ha nulla di illegale perchè si attiene alle leggi russe e purchè si sia residenti entro i confini di quello stato. Se poi vende oltre i propri confini diventa illegale.

Se all'Italia non sta bene fa oscurare i siti come ha fatto per le scommesse inglesi e non perché le scommesse siano illegali ma perché un cittadino italiano deve sottostare al monopolio dell'ente scommesse. Nonostante abbia avuto torto il governo italiano non  mi pare abbia rimosso l'oscuramento verso i siti inglesi.
Come vedi siamo ben oltre il semplice discorso dei poveri artisti.

Lì si finisce con il discorso politico. Dipende dai trattati internazionali e molta altra roba. Come detto, per la legge russa non viola nessuna regola quindi non può essere chiuso su segnalazione della magistratura italiana. Al massimo, le cose fattibili sono 2: la prima, avviare una seria discussione con le autorità legali in modo che limitino la vendita e l'altra, quella più semplice da applicare, punire gli acquirenti.

Se poi ti fa piacere, basta che ti colleghi al sito www.emusic.com sito inglese che propone il downloading in flat. Qui troverai un mare di cose di etichette indipendenti e potrai scegliere la flat che più ti piace, io scelsi quella da 40 dowload al mese per 12 euro circa.
Facciamo due conti: 12:40=0.3. Un intero album di 10 pezzi 3 euro, non è il massimo ma molto vicino ai prezzi di allofmp3 ma purtroppo con meno qualità sonora rispetto ai russi.
Eppure gli inglese non saranno mica matti da fare questi prezzi stracciati per rimetterci, non trovi?
Seguendo la legge inglesi il sito ha le o la autorizzazione prevista, ergo è legale per il servizio che rende. per i brani italiani scaricati, grazie agli accordi tra le siae dei paesi, il corrispondente diritto per la riproduzione meccanica verrà girato all'autore italiano.
Il sito è legale alla pari dei russi, ma nessuno si sogna di rompere (forse perché le major qui non ci sono).

Non conosco quella realtà e quindi non posso pronunciarmi. Come ho già detto acquisto su shop nazionali autorizzati, anche pagando molto di più e facendomi rilasciare adeguata fattura commerciale.
E' una questione di interpretazione; molte leggi vengono interpretate personalmente. Io vedo l'illegalità. Possibile che agli altri al contrario, il tutto appaia regolare. Non sò che dirti.

Paghi con la carta di credito come un po' dovunque. Ecco per tornare alla questione fiscale, penso che un buon commercialista sappia come fare per scaricare acquisti fatti per la società con carta di credito della società a prescindere dall'account di questo o quel sito

Non saprei. Il mio commercialista mi ha consigliato, vista l'irrisoria cifra, di non rischiare. Bisognerebbe che il privato cedesse in comodato gratuito i brani acquistati alla società ma poi, a mio modesto avviso, qualora vi fosse un controllo della guardia di finanza, la cosa non verrebbe ben vista.  ;)
Ultima Modifica 20/07/2007 09:20 da .

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20/07/2007 12:23 - 20/07/2007 14:21 #25031 da Morpheus
Risposta da Morpheus al topic Re: SIAE - dopo Celentano anche Battisti
Rientro più tardi filippo non posso risponderti come vorrei ora, solo una cosa: la IFPI è la federazione internazionale dei discografici che ha uffici anche a Mosca, il suo rappresentante si chiama Igor Pozhitkov.
ciao a dopo
Massimo

Che ancora una volta si fà confusione sulle società che detengono i diritti fonografici e le società che riscuotono i diritti per gli autori e gli editori.

può essere la confusione può nascere se si pensa che detenere diritti e riscuotere diritti sia la stessa cosa, spero si abbia almeno questa distinzione ben chiara.

Ancora una volta sottolineo che per mettere sù uno shop online di materiale fonografico E' NECESSARIA l'autorizzazione della casa discografica che ne detiene i diritti di riproduzione, vendita ed utilizzo.

questo è vero in Italia e in gran parte del mondo ma come "ti  ha detto" il giudice russo ciò non è vero in Russia, per questo quei siti svolgono un'attività legale. Chiamalo ritardo come ha fatto l'IFPI ma questa è la realtà
Tieni conto una cosa, solo a titolo di chiarezza, l'autorizzazione di cui sopra (articolo 72 in italia) non è qualcosa che riguarda la riscossione dei diritti di riproduzione meccanica, in questo caso. L'articolo 72 è un accordo tra privati perché, per semplificare, io (facciamo finta) etichetta o distributore francese possa riprodurre il tuo disco di produttore italiano che detiene i diritti concessi dall'autore. Per cui tu mi autorizzi a duplicare per commercializzare il tuo disco sul territorio francese, ad esempio. Per questo nostro accordo privato io corrispondo a te produttore un quanto, poi, visto che la mia "riproduzione" determina dei diritti, verserò un quanto, attraverso una licenza di riproduzione meccanica rilasciato  dall'ente preposto (in Italia la SIAE), che andrà all'autore come diritto connesso al suo diritto d'autore. In Italia questo compenso che il produttore paga alla SIAE attraverso la licenza (articolo 180) è per i cd pari a ...
cito da sito siae
www.siae.it/Musica.asp?click_level=0200....a_IncassoDiritti.htm
"
Per quanto riguarda i diritti di riproduzione meccanica , cioè quelli relativi alla riproduzione delle opere su dischi, nastri, video e supporti analoghi, il Produttore cui é stata rilasciata la licenza per la riproduzione delle opere, corrisponde per ogni copia un compenso in percentuale sul prezzo di vendita praticato dal grossista al rivenditore. Attualmente la misura del compenso per i supporti discografici (CD, Cassette, LP) è del 9.009% del prezzo così definito, secondo quanto stabilito in sede internazionale tra le associazioni delle Società di Autori (BIEM) e dei Produttori fonografici (IFPI).   

"
Mi auguro che questo passaggio sia ben chiaro e mette in evidenza ciò che i Produttori percepiscono da un eventuale accordo tra loro e un privato che volesse distribuire il loro prodotto.
Quello che manca in Russia è questo passaggio ed altri, per cui il sito di turno ottenendo e pagando la sua licenza secondo le norme del suo paese, viene posto in condizione di svolgere la propria attività legalmente.

l'FPI detta le regole basilari per il mercato italiano

la federazione come già detto è internazionale e non detta una ... mazza. Nessuna regola se non le proprie interne e quelle degi propri accordi
Ultima Modifica 20/07/2007 14:21 da .

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04/08/2007 00:30 #25279 da
Mi permetto intervenire, perchè come al solito ci sono ancora troppi editori Fm e Web che non masticano troppo della complessa materia (il famoso diritto d'autore ecc.); a questo riguardo lo scrivente (già presidente A.I.R.L - Ass.ne Italiana Radio Locali - vedi il sito www.airl-radiolocali.org) ha dedicato diversi anni per affrontare la questione.

Tra i numerosi pseudo associati a seguito della famosa L.66/2001, molti avevano delle grane con la SIAE e relative denunce della GdF, tra tutti coloro che hanno richiesto il nostro intervento diretto (82 casi) nessuno è stato condannato. Persino il noto Avv.to Porta dell'ANTI, dopo il clamore suscitato dai nostri interventi ci offri (bontà sua) di darci un supporto "gratuito" (che naturalmente abbiamo rifiutato) - ho personalmente (scusate se è poco) istruito diversi legali ovviamente -non esperti- della materia e ad oggi tutti felici e contenti, ma di memoria breve, ovvero molti di questi non hanno mai corrisposto la quota associativa.

Per tornare ai quesiti sollevati da molti di voi, se ne avete voglia, prendetevi un poco di tempo per andarvi a leggere le pagine del sito. Troverete molte risposte, ma in sintesi
e per concludere invito tutti coloro che ne hanno interesse (il problema e il pericolo è sempre dietro l'angolo); primo non scaricate nulla anche se gratuito e se lo volete fare, chiedete sempre la "liberatoria" da parte dell'autore: L'autore è l'unico che ha il potere di intervenire sul suo repertorio (canzone - brano musicale ecc.) come ha fatto Celentano. Per il caso Battisti ci potrebbero essere gli estremi delle non sussistenza ci riserviamo di studiare il caso. A nessun altro (ripeto a nessuno altro - SIAE e Company)
ancorchè iscritti nei loro registri è data la possibilità di vietare la diffusione; un opera in quanto tale deve essere di pubblico dominio in quanto rappresenta l'espressione (più o meno artistica) del suo autore. Circa i diritti, alle radio private locali  spettano i diritti connessi (un montagna di euro); è grazie a queste che gli artisti di ogni epoca ed estrazione hanno un minimo di "presenza" in un mercato sempre più fagocitato dalle Major.

Siamo sempre pronti a portare avanti la "battaglia" (in Parlamento) , ma purtroppo ci mancano i numeri.. dove sono finite le radio locali??
Ricordo che dalla nostra parte ci sono la maggior  parte dell'etichette indipendenti e che per poter portare avanti la questione sono necessarie le vostre deleghe con tanto di autenticazione. Ora tocca a Voi, vediamo un pò quanti siete?
Per info o contatti diretti.
333 8616233
airl@libero.it
Alessandro Rampani
Presidente AIRL - Membro Commissione assetto RTV presso MinCom

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05/08/2007 10:11 #25296 da Morpheus
Risposta da Morpheus al topic Re: SIAE - dopo Celentano anche Battisti
arampi, Celentano e Battisti sono intervenuti a seguito dell'art 6 del contratto delle webradio, clausola che nel contratto "radiofm" non c'è.
Molti cari amici autori, hanno rilasciato la cosiddetta liberatoria ma sono stati "segati" dalla SIAE perché è l'unica che rilascia licenze.
Ti consiglio di leggere questo bel intervento dell'avvocato Navarrini sul merito della questione.

chartitalia.blogspot.com/2007/07/dacci-o...idiano.html#comments

ciao
Massimo

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