Come far andare una radio locale

per ora si evince che:
1 conviene vendere ai "network" (oggi parlo con termini anni 90 )
2 aprire un sito del caso, e una pagina facebook su cazzate
3 pagare 10 euro di corrente ogni 2 mesi per l'uso di un pc con photoshop e dreamweaver..
4 vendere gli spazi e creare eventi legati a quel sito a costo quasi zero

da me gli organizzatori fanno fai da te, non chiamano chi è bravo e gli fa un pacchetto completo fatto bene, ma improvvisano, e vedi in piazza i soliti gruppi che suonano gratis ma che annoiano, i soliti dj che non seguono il pubblico ma vanno a scaletta..

poi ci sono i toir delle radio regionali o pluriregionali che vantando il loro ascolto riescono a coinvolgere grandi artisti della musica italiana, se noi invece chiamamiamo una band di cacca locale sconosciuta, sembra chissà quale favore voglia fare..


dimenticavo.. in un mondo sempre piu global, noto che salumerie e macellerie ultimamente fanno il servizio ristorante, come si faceva 50 anni fa, e nascono nuovi "pub" che sono salumerie con i tavolini, E VANNO ALLA GRANDE!!! come mai loro pur proponendo una cosa così vecchia spaccano?

come ha detto raimro e, per parte mia, non ho caso ha citato "ritorno al futuro"

ingoiare spendendo meno un par di zebre! devi vedere che prezzi hanno con la scusa dei prodotti tipici (tipicamente prodotti con l'ausilio di tipiche macchine automatiche made in germany!)

Tutto grande, tutto bello, tutto figo, ma se uccidiamo il piccolo non ci sarà futuro x nessuno, e non solo x le piccole radio...

Quanto sono d'accordo con te, John...

caro luk, ritornando alla discussione che fu chiusa, è proprio di questo che stavamo parlando!

La discussione a cui fai riferimento non è stata chiusa per i contenuti (qui, ognuno può esprimere liberamente la propria opinione, a patto che lo faccia civilmente), ma per i toni esacerbati.

infatti credo che il contenuto sia abbastanza importante e che sia una cosa di cui parlarne, se ho esagerato con i toni me ne scuso... pultroppo non riesco a sopportare la gente "'so tutto io! e tu non sei nessuno" e devo replicare per forza, vedo troppe persone sicure dei propri fatti ma che stanno sul filo del rasoio, troppa gente che spara caz....e, addirittura sembra che non vivino la situazione attuale della radio locale.. ti farei vedere le mail per farti fare grasse risate! intanto io dormo (così mi è stato detto) e loro fanno grandi progetti... voglio proprio vederle queste grandi ideone!

A mio parere la radio LOCALE deve fare una sorta di "ritorno al futuro" e tornare ad essere anzitutto culturalmente, locale.
Insomma, credo che la radio locale debba uscire dai propri studi per diventare qualcosa di più di "semplice" radio.

il contatto con la gente!!
è quello che serve, abbiamo un programma (definito da alcuni grezzo poco professionale ecc) di due ore durante la mattina che ha un tiro di ascolti allucinante in molti paesi ed anche all'estero, tutte le casalinghe, uffici, macchine ed esercizi commerciali sono sintonizzati proprio perchè c'è il contatto con la gente, gli sponsor detti in diretta sempre in modo diverso e caloroso, dirette telefoniche, interviste su situazioni anche di poco conto ma che interessano molto...(per esempio: i vaccini.. pro e contro e la necessità di farlo, un medico dell'asl in diretta per discuterne e via) una cosa che non stufa mai, l'ascolto pure io e la musica non mi piace(per quello che rientra nei miei canoni) e non stufa! c'è sempre il vecchio successo intramontabile.
Per fare radio si deve scegliere bene la fascia d'eta che si vuole servire e dedicarsi a quello, però se si ci dedica ad una fascia più giovane c'è da fare molto di più i giovani appena diventa un secondo noiosa cambiano al volo... sempre hit ecc e poi con ipod mp3 e "robba bella" si sentono la musica che vogliono! quindi la scelta migliore sarebbe la fascia 30-60.. avrai sempre più ascolti!

Concordo con voi per quanto riguarda il "ritorno al futuro" e vi espongo brevemente alcune riflessioni sulla mia realtà locale (città capoluogo di provincia di 90.000 abitanti, ma siamo e saremo sempre dei "paesanotti"):

- nel 1980 erano attive più di 15 emittenti locali
- queste emittenti avevano un format "medio" : musica-dediche-dj con intrattenimento
- negli anni 90 ad oggi hanno chiuso tutte i battenti eccetto 3 :

1) emittente comunitaria (= "del prete") che fa talk show radiofonici, invita in trasmissione personaggi politici locali, telefonate in diretta, programma del liscio con dediche ed al pomeriggio vanno in onda i ragazzini under 20 (ottima palestra per imparare ad andare in diretta e creare nuovi personaggi in radio).

2) emittente all news - da radio generalista si è reinventata uno stile ed è diventata una radio che fa informazione 24 ore su 24 con giornali radio ogni 30 minuti, rubriche, interviste, etc... praticamente una radio SOLO PARLATA con jingles privi di musica commerciale e pubblicità locale.

3) emittente musica & dediche - secondo me è quella che oggi soffre maggiormente, e da circa 1 anno anzichè essere in onda con speaker locali alterna una programmazione nazionale asettica con qualche breve intervallo locale (liscio e news locali). Pagare i dj per andare in diretta tutto il giorno costa troppo, i rientri pubblicitari locali sono sempre di meno, si combatte con media alternativi tipo il giornaletto locale con articoli e pubblicità (e magari nei contratti ci sono inclusi i passaggi gratuiti in radio), insomma SI CERCA DI SOPRAVVIVERE.

Questa è la fotografia di Alessandria, ma può ribaltarsi imho nelle altre città italiane.

Da notare che la radio all news è quella che in questo momento va per la maggiore, una sorta di TG24 sempre aggiornata e sempre in diretta (eccetto le ore notturne) ma costa veramente un botto. Gli speaker sono giornalisti pubblicisti o praticanti, il personale ed i mezzi per mettere in piedi una cosa del genere sono tanti, il rischio pure, però qui sembra che funziona.

giusto mark, la tua è un'ottima risposta alla crisi, nulla che magari tipossa far svoltare da un giorno all'altro (non sono più quei tempi) ma con il lavoro quella è la strada giusta che ti porterà a posizionarti in modo chiaro e riconoscibile. Poi dovrai trovare e mantere il "tuo" equlibrio".

Beppe: in ogni caso mi sembra una situazione equilibrata quella che vivi,  forse ed è quello che intendevo tra le soluzioni da tentare, la radio più in difficoltà deve uscire dai suoi studi e cercare ANCHE entrate alternative che vadano oltre la pubblicità, il che non guastarebbe se riuscisse anche a limitare l'affolamento.
Faccio un esempio proprio da ritorno al futuro, da vedere cioè se e come possa essere adatto ai tempi che viviamo. all'inzio delle radio libere (si chiamavano così, non private ) alcune radio avevano i propri studi sopra a "locali" (discoteche, ristoranti, pizzerie etc...) perché spesso erano di proprietà degli stessi proprietari degli esercizi). Ora, a volte può essere più interessante un locale dove poter fare spettacolo e somministrazione che un ponte radio (?) 

quindi la via d'uscita c'è o no?
ps dalle parti mie kiss kiss italia, un computer con musica a rotazione, ha un botto di pubblicità c'è un'agenzia che la vende insieme a 5 6 altre radio e 2 televisioni...
forse fanno un prezzo basso per tutto?