Riporto un recente bollettino informativo della REA
Informazione Radiotelevisiva
(Bollettino Ufficiale della REA - Radiotelevisioni Europee Associate)
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LA RADIO DIGITALE IN ITALIA UNA CONQUISTA DELLA REA
(dieci anni di battaglie ministeriali e giudiziarie non possono andare in fumo)
Il 13 marzo scorso il Tavolo della Radio Digitale istituito presso l’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, proprio nella fase finale dei suoi lavori, è andato in crisi essenzialmente per via della indisponibilità delle frequenze necessarie per far accedere al DAB/DMB tutte le emittenti nazionali e locali. La discussione si è arenata quando il Tavolo ha dovuto prendere atto dell'indisponibilità degli intercanali 8C e 9D assegnati provvisoriamente ai consorzi CRDab e Eurodab per effetto della ricanalizzazione della banda III-VHF (174 - 230 MHz) prevista dalla Direttiva Europea di Ginevra 2005 e dalla insufficienza globale delle risorse radioelettriche per consentire l'accesso al digitale alle 1.530 emittenti radiofoniche italiane. A questo punto è ritornata d’attualità la famosa proposta avanzata dalla REA nel 2001 mirata a liberare l'inutilizzato canale 13 in possesso del Ministero della Difesa. Di fronte a tale imbarazzante paralisi del Tavolo la REA ha preso carta e penna e ha scritto all’Autorità di Calabrò per tentare di riprendere la discussione del Tavolo partendo da alcune oggettive considerazioni unificanti: “La scrivente associazione … è rammaricata per la situazione di stallo che si è venuta a creare a seguito della scarsità delle risorse frequenziali disponibili la quale non consente a tutte le emittenti radiofoniche concessionarie l’utilizzo della banda III-VHF. Nel tentativo di trovare una soluzione alternativa al problema, comunemente individuata nella liberalizzazione del canale 13, già peraltro suggerita dalla REA fin dai tempi in cui si discuteva in sede europea dei Piani di Ripartizione e Assegnazione delle frequenze digitali ai singoli Stati, sono emerse posizioni “particolari” di tutela che nulla hanno a che vedere con l’atteggiamento “neutrale” che dovrebbe avere un siffatto Tavolo di lavoro Istituzionale di fronte alle nuove tecnologie…. Pertanto la REA, nel ribadire la necessità di riprendere i lavori del Tavolo con serenità e rispetto per tutte le posizioni, senza prevaricazioni e intolleranze, propone quanto segue:
1) riaffermazione di utilizzare la banda III-VHF in modo prevalente rispetto alla banda L;
2) liberalizzazione del canale 13 della banda III-VHF equa distribuzione delle frequenze disponibili tra reti nazionali e locali;
in base alle frequenze disponibili stabilire un limite “massimo” di unità capacitive da assegnare a ciascun fornitore di contenuti senza discriminazioni tra nazionali e locali;
3) consentire l’accesso al digitale radiofonico unicamente ai consorzi senza vincoli di particolari capitali e/o fidejussioni, secondo criteri di semplificazione, al fine di permettere l’accesso anche alle piccole emittenti commerciali e alle emittenti comunitarie ;
4) al fine di garantire la neutralità tecnologica tra radio e tv digitale, indicare al Legislatore la necessità di deliberare con la massima urgenza in ordine alle misure di sostegno economico per lo sviluppo della radio digitale (contributi per impianti e contributi per acquisto ricevitori);
5) in previsione dello sviluppo delle web radio, prevedere una via preferenziale nel Regolamento che consenta l’ingresso in qualità di fornitori di contenuti di quelle testate in esercizio da almeno cinque anni e regolarmente iscritte al ROC.”
Mentre andiamo in macchina sappiamo che la proposta della REA per liberare il canale 13 è stata fatta propria dall’Autorità e che il Ministero delle Comunicazioni ha avviato una trattativa con il Ministero della Difesa.
REA - Radiotelevisioni Europee Associate