CAUSA COLETTIVA

Gentile collega, io ho una radio che trasmette su Verona simile alla tua, nel senso che ho avuto gioie e dolori comuni un po' a tutti gli appartenenti a questa categoria anche se siamo ancora aperti per averli superati, se non altro momentaneamente.
Fra le tante noie, (Ministero, Agcom, interferenze ecc..) dopo che abbiamo pagato regolarmente la Siae, c'è l'ossessiva presenza di chi ritiene di avanzare pretese sui "diritti Connessi" che per la legge sul diritto d'autore n.633 (articolo 180) sono compresi nella somma globale che già versiamo alla Siae.
Molti, per evitare denunce e minacce hanno finito per pagare, ma la situazione è destinata a peggiorare perché le associazioni, i consorzi, le società che possono richiedere i "diritti connessi" oltre a quelle già esistenti Scf, Afi, Emaie ecc.., sono teoricamente infinite e se non stronchiamo subito con una azione legale collettiva questa persecuzione finiremo per lavorare a vuoto per pagare un esercito di sanguisughe.
E' per questo motivo che mi è venuta l'idea di riunire quante più radio possibili, anche quelle che hanno ceduto e già pagano balzelli non dovuti, o stanno per farlo allo scopo di cercare di difenderci con una azione legale che da soli non è possibile fare per una questione di costi.
Mandami quindi come risposta al mio indirizzo e-mail radiouniversal@libero.it l'informazione se attualmente paghi i "diritti connessi", se hai ricevuto ingiunzioni, o se non li hai mai pagati.
Non appena avremo raccolto un buon numero di colleghi che hanno lo stesso problema manderemo un'altra lettera per cercare di organizzarci di conseguenza.
A presto! Giampaolo Bassi, Radio Universal Verona

radiouniversal@libero.it  

finalmente, era ora.
l'adesione a che titolo? io al massimo ho ricevuto un paio di mail da questi signori respinte al mittente.

Conosco il meccanismo, io stesso sono stato denunciato nel 2001 per altri motivi ma sempre per quel famoso art. 171-ter.
io come decine di altre persone non sono arrivato al processo ma ho risolto tutto prima alla chiusura delle indagini perché "non c'è reato" ed ho quindo ottenuto il dissequestro dei miei cd.

Con l'art. 171-ter e in presenza di un comportamento corretto (licenza siae) non arriveranno mai a condananre nessuno, perché è sbagliata l'impostazione che danno alla base della denuncia e non a caso, per quello che ne so, è sempre il PM a chiedere "l'assoluzione" dell'indagato o imputato per quei pochi che sono andati a processo.

Oggi, con tutta la giurusprudenza che si è formata, andare a processo è praticamente impossibile e, nota di cronaca un provvedimento del GIP non lo appelli
Serve solo un buon avvocato

come ho detto i motivi erano altri, SCF non è stata coinvolta. Io sono stato denunciato per aver masterizzato dei dischi (miei) che usavo in discoteca.

Erano e sono mie copie private, o copie lavoro come le chiamano, cioè legalissime e legittimamente utilizzabili. Sono, se vuoi, analoghe alle copie tecniche che le radio possono legittimamente fare e utilizzare per la radiodiffusione, come previsto dall'art. 55 della 633/41.

Non avendo commesso nessun atto contrario alla legge, ne SIAE per conto degli autori, ne SCF o altri per conto dei produttori, artisti interpreti possono intraprendere contro di me nessuna causa civile.

Io dopo 9 mesi dalla denuncia, mi sono presentato in SIAE con il provvedimento del GIP e l'ordine di dissequestro per la restituzione delle mie copie masterizzate che continuo a conservare nel mio archivio di dischi.

Come ti ho chiesto, sai se servono requisiti particolari per la class action? In Italia mi sembra funzioni in modo piuttosto diverso dagli USA ma non credo che chiunque possa partecipare senza un titolo.