Concorrenza quasi "sleale"

Beh, al momento non riesco ad immaginare un software client che non sia un derivato MB che possa adempiere al compito di slave in una postazione remota (punto vendita per intenderci). Questo per evitare quel "pionierismo" che per la verità non trovo più adeguato al modus operandi di una realtà radiofonica dei giorni nostri. Mi permetto di poter parlare di pionierismo non fosse per altro che, come molte di voi credo, la nostra quest'anno compirà 34 anni (15.04.1977) Almeno per ciò che ci riguarda mi permetto di dire basta pionierismo.
Un saluto

Invece io penso che in questo campo il pionierismo rischia di essere perenne.

occhio, che il pionierismo non è sempre deleterio, spesso fa nascere nuove opportunità!

Sto leggendo questa discussione con interesse e brevemente vi lascio il mio parere.
Io vengo dalla generazione dei pionieri. la mia prima radio era del 1975 e quindi ho vissuto tutte le fasi dalla nascita delle radio "libere" alla radio sul web che al momento è una delle mie attività principali.
Credo che la riflessione si debba spostare sul chiedersi se la "radio" come la intendiamo noi possa avere un futuro nelle nuove generazioni.
Lo so che è dura da accettare, ma credo che con gli anni cambierà completamente il modo di usufruire dei contenuti per le nuove generazioni.
Mi duole dirlo ma sono convinto che la radio non abbia molti anni di vita. Le nuove generazioni, tranne qualche raro caso passionale, già non l'ascoltano più e se lo fanno già la guardano con un occhio da "matusa" perchè è un mezzo che alla luce delle nuove tecnologie non soddisfa quello che è la richiesta attuale e futura dei contenuti da ascoltare. Immaginate uno scenario tra qualche anno dove le connessioni saranno sempre più potenti e diffuse su ogni mezzo, auto comprese. Internet sarà disponibile sempre più facilmente ed in modalità sempre più interattiva. Quello che succede anche con le radio in-store è l'inizio di un modo diverso di approcciare ai contenuti dove anche il piccolo negozio preferisce crearsi la propria radio che parla di se piuttosto che farsi propinare l'intrattenimento dagli altri. Guardatevi intorno: i giovani di oggi girano tutti con il loro Ipod dove hanno inserito le loro canzoni, le loro playlist e l'idea di ascoltarsi una radio non gli appartiene proprio e sinceramente mi chiedo il perchè debbano fare una cosa che per noi è normale (siamo cresciuti con la radio) ma per loro no.
Ecco come vedo il futuro: le radio dovranno trasformarsi. Il concetto di diretta e flusso continuo è destinato a sparire per fare spazio a programmi che dovranno essere di durata limitata e scaricabili via podcast in  modo che l'utente finale sia lui a decidere quando ascoltarlo. La diretta sarà rilegata solo agli eventi Live come concerti, dibattiti oppure programmi con spazio alla interattività che sarà sempre meno basata su telefonate per far spazio a social network ed altri mezzi.
Canali di flusso ancora possibili... ma funzioneranno esclusivamente quelli MIRATI ad un target definito: quindi canali fortemente tematici dedicati a nicchie di pubblico. Difficile poi prevedere cosa le nuove tecnologie ci riserveranno nei prossimi anni: potrebbero arrivare nuove idee che potranno ulteriormente sconvolgere il panorama appena descritto. Pensate come sta cambiando il mondo della discografia. Oramai l'obbiettivo non è più neanche quello di vendere files regolari online.
Le nuove generazioni stanno perdendo il concetto di acquistare musica. Il futuro sarà lo streaming on-line di brani musicali. Paghi una quota mensile e ti puoi ascoltare in streaming tutta la musica che vuoi senza scaricare nulla. Il futuro è la radio (parola sempre più datata) on-demand.
So di essere stato molto "cattivo" nei confronti di chi come me ama da sempre la Radio con la R maiuscola ma ho il presentimento che fra 10/15 anni la radio ed il concetto di radio come noi concepiamo sia destinata a divenire un elemento VINTAGE.
Del resto ancora adesso molti cercano e inneggiano ancora il vinile... ma è solo una nicchia di irriducibili nostalgici oppure inseguitori di un concetto di moda (per le nuove generazioni ovviamente)
In una parola....  SIGH !
Un consiglio:  invece di piangere su quello che sta per accadere... ci sono 2 direzioni da prendere:
- La prima è quella di cancellare con un colpo di spugna il passato e cominciare a guardare avanti nell'intento di essere preparati per il nuovo percorso della radio e delle nuove tecnologie.
-la seconda è quella di arrendersi, sfruttare fino all'osso gli ultimi anni dove le vecchie generazioni ancora possano richiedere la "radio" tradizionale, per poi godersi una "pensione" più o meno serena.....
Spero di non aver ferito nell'animo qualcuno con la mia lucida follia.

Solo una piccola considerazione: la radio doveva morire già negli anni Sessanta, soppiantata dalla televisione. Ma ha sempre avuto il modo di risollevarsi e di vivere nuove vite. Ecco: bisogna reinventarla ancora una volta. Non morirà.