SCF sempre meglio......

Milano: i bar che trasmettono musica via radio devono pagare i discografici
scfDiffondere musica in un locale pubblico attraverso la radio obbliga il titolare dell’esercizio commerciale al pagamento non solo della quota SIAE (destinata agli autori ed editori dell’opera dell’ingegno) ma anche dei diritti “connessi” spettanti alle case discografiche e agli artisti interpreti sulla base della legge n. 633 del ’41 in materia di diritto d’autore. Lo ha stabilito il Tribunale di Milano, imponendo al gestore di un bar del capoluogo lombardo il versamento della tariffa annua prevista dalle “tabelle” disposte da SCF (la Società Consortile Fonografici che amministra i diritti connessi in rappresentanza della maggioranza delle imprese discografiche italiane), 69,38 euro Iva inclusa, più il pagamento delle spese processuali pari a 2.400 euro. Nel dispositivo della sentenza, il giudice ha riconosciuto la sussistenza di un “valore aggiunto” nell’uso della musica “d’ambiente”,  utilizzata per intrattenere la clientela, richiamarne di nuova e dunque incrementare i profitti derivanti dall’esercizio dell’attività commerciale.  “La decisione del Tribunale di Milano rappresenta un provvedimento storico che costituirà sicuramente un precedente significativo nell’ambito dell’attività della magistratura. Riafferma e chiarisce il via definitiva  che il pagamento del compenso a SCF per i diritti discografici è dovuto qualsiasi sia il mezzo utilizzato, anche nel caso di una radio”, ha commentato il presidente del Consorzio Gianluigi Chiodaroli.

qui ormai si stanno creando troppi precedenti.. sti giudici proprio non capiscono una mazza!!!

...ritengo che abbiano semplicemente applicato una legge che ESISTE per quanto assurda e fuori luogo. Non è questione di giudici ma di leggi vecchie e assurde, tenute abilmente DORMIENTI per decenni, salvo poi quando interessava tirate fuori da chi di dovere. Ne arriveranno altre di gabelle, stiamone certi. L'unica consolazione (si fa per dire) e che fra non molto smetteranno di mungere noi povere piccole radio. Quando saremo tutti chiusi, si attaccheranno al tram!

...ritengo che abbiano semplicemente applicato una legge che ESISTE per quanto assurda e fuori luogo. Non è questione di giudici ma di leggi vecchie e assurde, tenute abilmente DORMIENTI per decenni, salvo poi quando interessava tirate fuori da chi di dovere. Ne arriveranno altre di gabelle, stiamone certi. L'unica consolazione (si fa per dire) e che fra non molto smetteranno di mungere noi povere piccole radio. Quando saremo tutti chiusi, si attaccheranno al tram!

john la legge dice che deve essere siae a dare i soldi ai fonografici dalle sue quote e inoltre è l'unica esattrice dello stato. in più se vogliamo essere puntigliosi.. cosa centra la radio?????? cioè mica l'hanno fatta loro la radio.. loro fanno i supporti cd/vinili al massimo ma proprio al massimo puoi chiedere alle radio che trasmettono il supporto fisico i soldi, ma non a un bar che ascolta la musica che non sceglie lui e che per altro l'ascolta da una radio che non centra niente col supporto dei fonogrammi...

...possiamo stare qua a parlarne all'infinito, quelli sono potenti, ci si spaccano i denti ad andarci a sbatter contro! Questa è la triste realtà!
Fra qualche tempo magari salta fuori quella dei diritti sulle compressioni MP3 (se ne parla tra l'altro da qualche parte in una vecchia discussione qui, sul forum)  ...sai che a rigor di legge occorre pagarli alla ditta che detiene il brevetto? Prova solo ad immaginare cosa accadrebbe se un giorno questi signori (per me è solo questione di tempo) decidessero di venire a bussare alle nostre porte. Per ogni file utilizzato si dovrebbero pagare diritti, magari pure retroattivi come ci è capitato con i diritti connessi (10 anni) SONO SOLDI ...ora stanno zitti e buoni, poi un giorno faranno la voce grossa.

John, bisognere anche, a mio parere, capire di quale "condanna" stiamo parlando. Dall'articolo non si capisce e se la sanzione è quella dei 70 euro è probabile che il tribunale e la causa sia civile. Parleremo di ben altre sanzioni, io credo.

Come Fabbry T ritengo che, letto l'articolo, ci sia qualcosa che non funziona, altroché "abbiamo semplucemente applicato la legge", la quale dice che quel compenso si riconosce per "L'USO DEL DISCO o ANALOGO" di cui certamente, il produttore (di dischi, of course) ha diritto. Ti pare che chi ascolta una radio da un apperecchio rivente, stia usando un disco? Evidentemente no.

Evidentemente quel barista ha firmato qualcosa di cui si è (forse) pentito e sia stato chiamato al rispetto del contratto.
Ripeto, finché non si capisce a quale tribunale  si faccia riferimento, è difficile farsi un idea. Fermo restando che la legge, incotestabilmente, dice ciò che riporta Fabbry T. Sappiamo di quali mezzi e strumenti si avvalga scf per imporre il suo tornaconto. Ciò serve davvero è un'azione comune, di tutti, forte e precisa perché sti personaggi debbono piantarla con questo terrorismo...

...io, devo essere onesto, non sono andato a perdermi nei cavilli della legge e delle interpretazioni.. PAGO X IL QUIETO VIVERE, ma so che stanno passando tutte le attività a tappeto e non si fermano davanti a niente... so anche che se non paghi viene la guardia di finanza (cosa strana visto che si parla di un consorzio privato) e ti mettono tanti e tali bastoni fra le ruote, che alla fine se pagavi subito, risparmiavi soldi, tempo e... FEGATO. Poi mi vien da pensare quello che pensate voi... però oltre al pensiero, di concreto che fai per non rimetterci le penne?

Non è tanto strana, ed è stata ed lo è ancora oggetto di interrogazioni parlamentari. Perché la GdF eleva denuncia per "evasione di diritti connessi"?
Non è strano perché, lo ripeto, la GdF frequenta corsi di aggiornamento tenuti da queste organizzazioni private e dei produttori.
Niente da dire sul fatto che siano potenti, nulla da eccepire se tu hai ritenuto di comportarti così, ci mancherebbe che iniziassimo a sindacare sulle scelte personali ma, è anche vero che di fronte ad attacchi di questo tipo, perché di attacco si tratta, ci vorrebbe davvero un fronte unico comune e forte per far cessare questa vergogna.  O almeno avere una parola chiara e definitiva su quali sono gli obblighi della azienda radiofonica nei confronti dei detentori del diritto.
C'è chi suggerisce di smettere di trasmettere brani targati scf e a me pare un ottima idea, anche se dovrebbe essere fatta da tutti, non dai singoli. Come per la mafia, tocchiamogli il portafoglio, vediamo se scendono dal pero e cominciano a ragionare...

La radio, per quanto strano possa sembrare, fa cultura ed essere così piegata alle "indicazioni" dell'industria, distrugge, prima di tutto la musica stessa. Il nostro senso critico è morto da anni, sperare o lottare per un nuovo rinascimento almeno nel nostro piccolo, è comunque una cosa per cui valga la pena lottare.

Anche in  Italia, sia pur in modo molto controllato c'è la possibilità di intraprendere un'azione collettiva... è possibile farlo, ci sarà uno straccio di legale che può dire se è possibile farla?

in ogni caso, per questa vicenda resta aperta la curiosità di capire di cosa si tratta, perché se è civile, le cose cambiano radicalmente.

...qua nella mia zona, sono andati a batter cassa praticamente da tutte le attività commerciali, ho letto che gli albergatori di una località balneare della riviera (non 2 gatti) si sono uniti per dar battaglia. Vi terrò informati di quanto sarà pubblicato in futuro sui giornali o semplicemente di quanto mi arriverà a portata di orecchio...

in ogni caso, per questa vicenda resta aperta la curiosità di capire di cosa si tratta, perché se è civile, le cose cambiano radicalmente.

purtroppo non ne so di più... ho riportato la notizia da un sito pari pari...

HO scritto all'autore dell'articolo di Repubblica, un giornalista che stimo, attrverso la sua pagina su facciabuco. Gli ho un po' risposto per le rime visto che a conclusione della sua precisazione ha detto che così è la legge.

La sentenza è di un Tribunale Civile (come sospettavo). Assante parla di multa ma multa ovviamente non è ma solo il rispetto di quel probabile contratto sottoscritto con quei signori.

MI pare si possa dire che la notizia si ridemensiona notevolmente anche se, ahimé resta il danno dell'imprecisione della stampa che ha riportato la notizia. Perfettamente inutile indagare da quale ufficio stampa sia partita la velina.

la nostra associazione (REA) sta lavorando per mettere in piedi un nuovo contratto con la Siae dove si ribadisce che il diritto connesso è doveroso ma sarà la siae a stabilire la percentuale da dividere agli aventi diritto..Le emittenti radio saranno solo obbligate a pagare la siae.

la nostra associazione (REA) sta lavorando per mettere in piedi un nuovo contratto con la Siae dove si ribadisce che il diritto connesso è doveroso ma sarà la siae a stabilire la percentuale da divire agli aventi diritto..Le emittenti radio saranno solo obbligate a pagare la siae.

ragazzi ma alla rea possono iscriversi anche le radio web? di quanto è la quota associativa? mi sembra un'ottima associazione!