Storia di un bollino mai nato
FONTE:
curia.europa.eu/jurisp/cgi-bin/gettext.p...uvert=T&seance=ARRET
Finalmente dopo molti mesi dalle conclusioni dell'avvocato, la Corte Europea, terza sezione, ha emesso la sentenza sulla "domanda di pronuncia pregiudiziale proposta alla Corte, ai sensi dell’art. 234 CE, dal Tribunale civile e penale di Forlì".
Restano ancora aperte alcune questioni ma fondamentale è finalmente, la pronuncia contro la legittimità del bollino SIAE che, come riconosciuta regola tecnica, non ha rispettato esso per primo, all'obbligo di comunicazione che costituisce vizio procedurale nell'adozione delle regole tecniche.
Per anni ci hanno fatto credere l'esistenza di una strana entità a difesa della sacra originalità della creazione intellettuale (beh certo, ad ascoltare certe canzonette qualche dubbio sulla sacralità di questo diritto ci viene ma tant'è...), mentre oggi scopriamo che abbiamo sempre creduto a "un bollino mai nato".
Quanti soldi sono stati sprecati a causa di ciò?
La Corte ha così sentenziato:
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Per questi motivi, la Corte (Terza Sezione) dichiara: La direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio 22 giugno 1998, 98/34/CE, che prevede una procedura d’informazione nel settore delle norme e delle regolamentazioni tecniche e delle regole relative ai servizi della società dell’informazione, come modificata con direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio 20 luglio 1998, 98/48/CE, dev’essere interpretata nel senso che disposizioni nazionali come quelle di cui trattasi nella causa principale, in quanto abbiano stabilito, successivamente all’entrata in vigore della direttiva del Consiglio 28 marzo 1983, 83/189/CEE, che prevede una procedura d’informazione nel settore delle norme e delle regolamentazioni tecniche, l’obbligo di apporre sui dischi compatti contenenti opere d’arte figurativa il contrassegno «SIAE» in vista della loro commercializzazione nello Stato membro interessato, costituiscono una regola tecnica che, qualora non sia stata notificata alla Commissione, non può essere fatta valere nei confronti di un privato."