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Fai una cosa, scrivi una bella email chiarificatrice alla Siae e a qualche importante casa discografica e chiedi se i download da quel sito sono autorizzati per utenti che non siano residenti in Russia.
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Quando si tratta di denaro le situazioni sono sempre chiare. ;D
Fai una cosa, scrivi una bella email chiarificatrice alla Siae e a qualche importante casa discografica e chiedi se i download da quel sito sono autorizzati per utenti che non siano residenti in Russia.
Forse neanche loro hanno ben chiara la situazione!!!! ;D
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Quando si tratta di denaro le situazioni sono sempre chiare. ;D
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Non è mia intenzione hai interpretato male la mia frase, tradotta vuole solo dire che forse ti mancano dei pezzi che andrebbero messi assieme, connessi appunto perché connessi sono. I pezzi sono che le "siae" del mondo hanno rapporti tra loro e non tutte le "siae" del mondo funzionano allo stesso modo.Non t'offendere Morpheus, ma qualche connessione sfugge a te.
Questo è vero in Italia e in grandissima parte del mondo ma forse non è vero in Russia.Quì non parliamo di disco, di un supporto fisico (un cd, un cellophane, un libretto cartaceo), si parla di FILE, di una cosa ben diversa. Se acquisti un cd fisico di Madonna in un negozio Russo significa che la casa discografica ha esportato in quel paese. Se prendi Alltunes, o come diavolo si chiami, e scarichi FILES di Madonna, è necessario che la casa discografica abbia autorizzato il download di quel determinato prodotto.
Evidentemente in Russia non è così e comunuqe non è questione di "vendere" ma di "riproduzione" del diritto di riproduzione meccanica (e vale anche per il file) con i suoi dirittiTorno a ribadire che questa è cattiva informazione. Per vendere FILES musicali on line NON SERVE solo l'autorizzazione della Siae quanto quella singola delle case discografiche. Vai alla Emi e chiedi di poter vendere online il suo catalogo, vai alla Virgin....
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No Morpheus, tra noi non c'è chi ha più pezzi dell'altro. L'unica differenza è l'interpretazione degli stessi. Tu in quei pezzi leggi qualcosa di diverso rispetto a me. Ecco perchè ho parlato esclusivamente di punti di vista.Non è mia intenzione hai interpretato male la mia frase, tradotta vuole solo dire che forse ti mancano dei pezzi che andrebbero messi assieme, connessi appunto perché connessi sono. I pezzi sono che le "siae" del mondo hanno rapporti tra loro e non tutte le "siae" del mondo funzionano allo stesso modo.
Io non ho mai detto che il sito violi le leggi Russe; non vedo perchè dovrebbe. Il problema nasce con le leggi degli altri paesi. Cerco di farti questo esempio che è più pratico di mille parole. Se acquisto un'auto in un paesino sperduto dell'Himalaya e la legge LOCALE accetta auto costruite senza i segnalatori di direzione (le frecce per intenderci) perchè è usanza che gli utilizzatori escano un braccio per segnalare le svolte ( ;D ), appena quest'auto passa il nostro confine, ed entra in territorio italiano, DEVE rispettare delle regole fisse e chiare. Il veicolo và nuovamente alla motorizzazione per un'ulteriore omologazione.Questo è vero in Italia e in grandissima parte del mondo ma forse non è vero in Russia.
Magari non hai letto quel vecchio articolo che ho linkato a Fabio, lo rimetto
punto-informatico.it/p.aspx?i=1089686
In quell'articolo leggerai le conclusioni di un'inchiesta russa chiesta da ifip su quei siti
Nei giorni scorsi l'Ufficio del procuratore di Mosca ha spiegato che non c'è modo, stante le attuali normative nel paese, di bloccare il sito: non viola infatti le leggi sul diritto d'autore, una evenienza peraltro riconosciuta dalla stessa IFPI. Quest'ultima, e non solo, da tempo ha chiesto a Mosca un aggiornamento delle proprie normative antipirateria.
L'ostacolo contro il quale si sono scontrati i procuratori è dato dal fatto che le normative attuali coprono esclusivamente la contraffazione su supporto fisico, come la masterizzazione e la distribuzione di copie illegali di CD e DVD, mentre manca qualsiasi riferimento al mondo elettronico.
I siti presi di mira da sempre sostengono di agire nella legalità nel distribuire i contenuti dei CD senza dover avvertire i detentori dei diritti ma semplicemente corrispondendo una piccola somma su ogni acquisto
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Che ancora una volta si fà confusione sulle società che detengono i diritti fonografici e le società che riscuotono i diritti per gli autori e gli editori.Filippo, se la siae italiana ha rapporti con la rao russa e la stessa siae dice che:
All’estero, gli incassi per l’utilizzazione delle opere del repertorio affidato alla Sezione Musica sono effettuati, in base a contratti di rappresentanza, dalle Società di Autori locali. Ciascuna Società straniera agisce secondo le proprie regole e tariffe, seguendo un criterio comune per gli associati alla SIAE e per i propri.
Che vuole dire, secondo te?
No Morpheus, l'FPI detta le regole basilari per il mercato italiano; non è una questione di "accettazione" delle libertà altrui. Non frega un ca**o alla FPI italiana se in Russia, per il mercato interno, allofmp3 applichi questi prezzi. L'importante è che la libertà non diventi lesiva per le altrui libertà.Come ho già sottolineato prima, ogni paese ha le sue regole, in Italia puoi creare la tra copia privata legalmente, in Norvegia non lo puoi fare senza autorizzazione.
In Italia puoi farti la tua copia a scopo tecnico ed usarla legalmente, in altri paesi non è possibile senza l'autorizzazione.
L'IFPI vuole solo poter controllare il mercato secondo le sue regole e non sopporta che ci siano "dissidenti" in giro per il mondo ma anche lei deve soccombere al diritto.
Torno a ribadire che l'illegalità c'è ed è anche chiara. Quel sito non ha nulla di illegale perchè si attiene alle leggi russe e purchè si sia residenti entro i confini di quello stato. Se poi vende oltre i propri confini diventa illegale.Il mio obbligo di utente è quello di non acquisire materiale illegale, ciò che avviene con l'acquisto del file quindi. Se quel sito che mi da quel servizio non è illegale perché rispetta le leggi sul diritto d'autore, il mio acquisto sarà legittimo. Se ne farò usi diversi dovrò regolarmi secondo le norme del mio paese.
Lì si finisce con il discorso politico. Dipende dai trattati internazionali e molta altra roba. Come detto, per la legge russa non viola nessuna regola quindi non può essere chiuso su segnalazione della magistratura italiana. Al massimo, le cose fattibili sono 2: la prima, avviare una seria discussione con le autorità legali in modo che limitino la vendita e l'altra, quella più semplice da applicare, punire gli acquirenti.Se all'Italia non sta bene fa oscurare i siti come ha fatto per le scommesse inglesi e non perché le scommesse siano illegali ma perché un cittadino italiano deve sottostare al monopolio dell'ente scommesse. Nonostante abbia avuto torto il governo italiano non mi pare abbia rimosso l'oscuramento verso i siti inglesi.
Come vedi siamo ben oltre il semplice discorso dei poveri artisti.
Non conosco quella realtà e quindi non posso pronunciarmi. Come ho già detto acquisto su shop nazionali autorizzati, anche pagando molto di più e facendomi rilasciare adeguata fattura commerciale.Se poi ti fa piacere, basta che ti colleghi al sito www.emusic.com sito inglese che propone il downloading in flat. Qui troverai un mare di cose di etichette indipendenti e potrai scegliere la flat che più ti piace, io scelsi quella da 40 dowload al mese per 12 euro circa.
Facciamo due conti: 12:40=0.3. Un intero album di 10 pezzi 3 euro, non è il massimo ma molto vicino ai prezzi di allofmp3 ma purtroppo con meno qualità sonora rispetto ai russi.
Eppure gli inglese non saranno mica matti da fare questi prezzi stracciati per rimetterci, non trovi?
Seguendo la legge inglesi il sito ha le o la autorizzazione prevista, ergo è legale per il servizio che rende. per i brani italiani scaricati, grazie agli accordi tra le siae dei paesi, il corrispondente diritto per la riproduzione meccanica verrà girato all'autore italiano.
Il sito è legale alla pari dei russi, ma nessuno si sogna di rompere (forse perché le major qui non ci sono).
Non saprei. Il mio commercialista mi ha consigliato, vista l'irrisoria cifra, di non rischiare. Bisognerebbe che il privato cedesse in comodato gratuito i brani acquistati alla società ma poi, a mio modesto avviso, qualora vi fosse un controllo della guardia di finanza, la cosa non verrebbe ben vista.Paghi con la carta di credito come un po' dovunque. Ecco per tornare alla questione fiscale, penso che un buon commercialista sappia come fare per scaricare acquisti fatti per la società con carta di credito della società a prescindere dall'account di questo o quel sito
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può essere la confusione può nascere se si pensa che detenere diritti e riscuotere diritti sia la stessa cosa, spero si abbia almeno questa distinzione ben chiara.Che ancora una volta si fà confusione sulle società che detengono i diritti fonografici e le società che riscuotono i diritti per gli autori e gli editori.
questo è vero in Italia e in gran parte del mondo ma come "ti ha detto" il giudice russo ciò non è vero in Russia, per questo quei siti svolgono un'attività legale. Chiamalo ritardo come ha fatto l'IFPI ma questa è la realtàAncora una volta sottolineo che per mettere sù uno shop online di materiale fonografico E' NECESSARIA l'autorizzazione della casa discografica che ne detiene i diritti di riproduzione, vendita ed utilizzo.
la federazione come già detto è internazionale e non detta una ... mazza. Nessuna regola se non le proprie interne e quelle degi propri accordil'FPI detta le regole basilari per il mercato italiano
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