combattiamo tutti uniti contro SCF

massimo rimane aperto sempre un punto però.. ormai chi è che compra il cd e poi si fa la copia mp3? si compra direttamente mp3 di conseguenza......

non capisco cosa intendi Fabbry, acquisire un brano in digital download è fare un trasferimento di una canzone da un supporto (hd dello store) al proprio supporto (hd della radio o personale).
Ciò che si ricava è attività di copia, di riproduzione appunto. Il file trasferito e fissato sul proprio hd è "la registrazione"


Il file fissato su HD perciò è l'analogo del disco, il proprietario di quello strano disco è il produttore fonografico, quindi l'uso della parte di supporto su cui è fissato il  brano è lo stesso del disco e la riproduzione dell'opera su altro supporto (da una partizione del tuo HD all'altra, per esempio)  è la stessa cosa di aver comprato un cd e averne fatto un copia o un registrazione mp3 o quel che ti pare,  nel DB della radio per la sua messa in onda.

Per la trasmissione hai comunque USATO (art. 73 e 73-bis) la registrazione
per la riproduzione hai fissato l'opera su supporto come indicato nella licenza, ergo autorizzato alla registrazione.

L'art. 72, ribadisco, riguarda NON la riproduzione dell'opera ma quella DELLA REGISTRAZIONE per gli stessi scopi del produttore. Per fare quella attività, si deve essere preventivamente autorizzati dal produttore ed anche dall'autore per l'art. 13.

riprodurre = fissare l'opera su supporto

Complimenti Morpheus, dai sempre ottime spiegazioni utilissime.

Altra cosa, noi radiofonici abbiamo l'obbligo di registrare l'audio di tutto quello che trasmettiamo e di mantenerlo almeno 90 giorni. Dunque la legge stessa ci obbliga!

che ne pensi in merito (sempre in tema di diritti connessi).

grazie radiouniversal mi auguro anche che abbiamo un senso e che magari possano essere utili.

per la registrazione delle trasmissioni, non credo rientrino in nessuna fattispecie, sono un obbligo di legge e non sono funzionali alla trasmissione differita o altro. Sono a mio parere escluse ma tanto i cosidetti "aventi diritto" ci lucrano anche lì, visto che l'equo compenso per copia privata (che la radio non fa perché non può fare essendo persona giuridica) grava ovunque dai telefonini, agli HD, dai nastri ai videoregistratori, dai masterizzatori ai software per la registrazione. E per farsi rimborsare l'equo comenso pagato, oltre ad assurde dimostrazioni di innocenza, bisogna compilare tanta di quella costosa carta che al danno si aggiungerebbe la beffa.
in pratica si paga un compenso per un obbligo che non ha nulla a che vedere col diritto d'autore e connesso

Lo Stato non ci difende!

Non bastava SIAE ma adesso SCF (consorzio privato) e altre associazioni discografiche si fanno avanti per oboli riguardo diritti connessi, oggi anche un qualsiasi cantante può denunciare penalmente 171 ter un'emittente perchè non gli paga il diritto connesso, e la SIAE contattata venerdi 9 febbraio telefonicamente ufficio emittenti mi viene detto di rivolgermi ad SCF (consorzio privato). Quali interessi avrà la SIAE per indicare un privato invece di un altro e con quale diritto? Forse qualcuno prende buste di denaro per dire questo?

1) Come si sa SCF (consorzio privato) ha alcune case discografiche in associazione ma non la totalità.

2) Non ci risulta che SCF sia AUTORIZZATO dallo STATO per tali riscossioni

3) La guardia di Finanza correre per conto di SCF nelle emittenti radiofoniche, terrorizzando e denunciando come pirati, con sanzioni milionarie?

4) la legge 633/1934 Art.180 da esclusività alla SIAE per diritti connessi e d'autore, per quali motivi si permette a qualunque persona o associazione di fare l'esecutore proprio, riguardo i diritti connessi?

5) Il ministro Biondi nel fine 2009 ha risposto all'interrogazione, che le verifiche riguardo i diritti connessi e diritti d'autore siano esclusivamente fatte da SIAE e AGCOM, e non SCF.

6) Art. 55 della legge 633/1941
1. Senza pregiudizio dei diritti dell'autore sulla radiodiffusione della sua opera, l'ente esercente è autorizzato a registrare su disco, o su altro supporto, l'opera stessa, al fine della sua radiodiffusione differita per necessità orarie o tecniche, purché la registrazione suddetta sia, dopo l'uso, distrutta o resa inservibile.

2. E' consentita la conservazione in archivi ufficiali delle registrazioni di cui al comma 1 che abbiano un eccezionale carattere documentario, senza possibilità di ulteriore utilizzazione a fini economici o commerciali salva, per quest'ultima, l'autorizzazione dell'autore dell'opera e dei titolari di diritti connessi.


Voglia questa AUTORITA AGCOM intervenire per far cessare tali abusi e ordinare l'esclusività alla riscossione della SIAE riguardo i diritti connessi e d'autore, inoltre come recita al punto 3 dell'art. 180 i proventi verranno distribuiti agli aventi diritto.

AGCOM riconosca il diritto negato da SIAE a ripartire il connesso incassato alle emittenti radiofoniche che senza loro non esisterebbe l'ascolto e nemmeno la radiolina nei negozi, bar ecc...

Inoltre AGCOM intervenga su SCF che deve risarcire le emittenti radiofoniche, sempre per lo stesso motivo incassano su quello che noi emeittenti produciamo, senza darci un centesimo.

L'associazione Conna mi ha incaricato di raccogliere adesioni per una battaglia comune.
Le emittenti radiofoniche si sentono prese in giro, dalle sanguisughe SIAE, SCF ecc.
Questi alla faccia delle emittenti radiofoniche, fanno soldi a palate con quello che produciamo noi emittenti!
E' noto che un Bar, Negozio, Artigiano ecc........ in possesso di una radio, sono obbligati a pagare i diritti d'autore e diritti connessi.
Pensiamo per un attimo che tutta l'emittenza italiana spenga l'audio resti solo  la portante accesa muta, cosa si udirebbe alla radio? nulla muta!
Quali diritti d'autore e connessi... i signori esattori prenderebbero se non esistessero le emittenti radiofoniche? le radio mute non servirebbero nemmeno per soprammobile.
E' evidente che questi esattori guadagnano palate di soldi sul lavoro nostro, dell'emittenza privata, che non trasmette solo musica, ma notiziari, rubriche, intrattenimento,
mettendoci le spese di gestione e concessione oltre l'assurdità di pagare SIAE per diritti d'autore e connessi, quando noi stessi siamo i connessi!siamo la materia prima! per far guadagnare questi signori parassiti!
La battaglia sta iniziando! è ora di svegliarci, abbiamo dato mandato a 3 legali civilisti e penalisti per intraprendere azioni, facciamo rispettare i nostri diritti, e facciamo sborsare ai ladroni i denari fatti con i nostri sforzi.
Tutte le emittenti interessate a tale azione, anche solo per informazioni, sono invitate a contattare.




Giampaolo Bassi
3477558570
radiouniversal@libero.it

Morpheus, avrei bisogno di una tua mail eventuale contatto, sabato mattina sarò con avvocato per improntare l'esposto denuncia,  visto che sei molto preparato in materia, ritengo che un tuo aiuto sia utile.

Grazie
Giampaolo

Lo Stato non ci difende!

Non bastava SIAE ma adesso SCF (consorzio privato) e altre associazioni discografiche si fanno avanti per oboli riguardo diritti connessi, oggi anche un qualsiasi cantante può denunciare penalmente 171 ter un'emittente perchè non gli paga il diritto connesso, e la SIAE contattata venerdi 9 febbraio telefonicamente ufficio emittenti mi viene detto di rivolgermi ad SCF (consorzio privato). Quali interessi avrà la SIAE per indicare un privato invece di un altro e con quale diritto? Forse qualcuno prende buste di denaro per dire questo?

1) Come si sa SCF (consorzio privato) ha alcune case discografiche in associazione ma non la totalità.

2) Non ci risulta che SCF sia AUTORIZZATO dallo STATO per tali riscossioni

3) La guardia di Finanza correre per conto di SCF nelle emittenti radiofoniche, terrorizzando e denunciando come pirati, con sanzioni milionarie?

4) la legge 633/1934 Art.180 da esclusività alla SIAE per diritti connessi e d'autore, per quali motivi si permette a qualunque persona o associazione di fare l'esecutore proprio, riguardo i diritti connessi?

5) Il ministro Biondi nel fine 2009 ha risposto all'interrogazione, che le verifiche riguardo i diritti connessi e diritti d'autore siano esclusivamente fatte da SIAE e AGCOM, e non SCF.

6) Art. 55 della legge 633/1941
1. Senza pregiudizio dei diritti dell'autore sulla radiodiffusione della sua opera, l'ente esercente è autorizzato a registrare su disco, o su altro supporto, l'opera stessa, al fine della sua radiodiffusione differita per necessità orarie o tecniche, purché la registrazione suddetta sia, dopo l'uso, distrutta o resa inservibile.

2. E' consentita la conservazione in archivi ufficiali delle registrazioni di cui al comma 1 che abbiano un eccezionale carattere documentario, senza possibilità di ulteriore utilizzazione a fini economici o commerciali salva, per quest'ultima, l'autorizzazione dell'autore dell'opera e dei titolari di diritti connessi.


Voglia questa AUTORITA AGCOM intervenire per far cessare tali abusi e ordinare l'esclusività alla riscossione della SIAE riguardo i diritti connessi e d'autore, inoltre come recita al punto 3 dell'art. 180 i proventi verranno distribuiti agli aventi diritto.

AGCOM riconosca il diritto negato da SIAE a ripartire il connesso incassato alle emittenti radiofoniche che senza loro non esisterebbe l'ascolto e nemmeno la radiolina nei negozi, bar ecc...

Inoltre AGCOM intervenga su SCF che deve risarcire le emittenti radiofoniche, sempre per lo stesso motivo incassano su quello che noi emeittenti produciamo, senza darci un centesimo.

L'associazione Conna mi ha incaricato di raccogliere adesioni per una battaglia comune.
Le emittenti radiofoniche si sentono prese in giro, dalle sanguisughe SIAE, SCF ecc.
Questi alla faccia delle emittenti radiofoniche, fanno soldi a palate con quello che produciamo noi emittenti!
E' noto che un Bar, Negozio, Artigiano ecc........ in possesso di una radio, sono obbligati a pagare i diritti d'autore e diritti connessi.
Pensiamo per un attimo che tutta l'emittenza italiana spenga l'audio resti solo  la portante accesa muta, cosa si udirebbe alla radio? nulla muta!
Quali diritti d'autore e connessi... i signori esattori prenderebbero se non esistessero le emittenti radiofoniche? le radio mute non servirebbero nemmeno per soprammobile.
E' evidente che questi esattori guadagnano palate di soldi sul lavoro nostro, dell'emittenza privata, che non trasmette solo musica, ma notiziari, rubriche, intrattenimento,
mettendoci le spese di gestione e concessione oltre l'assurdità di pagare SIAE per diritti d'autore e connessi, quando noi stessi siamo i connessi!siamo la materia prima! per far guadagnare questi signori parassiti!
La battaglia sta iniziando! è ora di svegliarci, abbiamo dato mandato a 3 legali civilisti e penalisti per intraprendere azioni, facciamo rispettare i nostri diritti, e facciamo sborsare ai ladroni i denari fatti con i nostri sforzi.
Tutte le emittenti interessate a tale azione, anche solo per informazioni, sono invitate a contattare.




Giampaolo Bassi
3477558570
radiouniversal@libero.it

nel mio profilo qui, Giampaolo trovi la mail

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Email:  nascosto 

mandata in pm

La SCF a ben guardare qualche titolo ce l'ha per richiedere il rispetto dei propri "diritti connessi". Tanto che sono più le sentenze a lei favorevoli che non quelle contrarie. Il "diritto di copia" prima era inserito nelle licenze siae, ma da qualche anno, se ben guardate e ve le leggete, noterete che sono state fatte alcune modifiche in tal senso. E' anche vero, però, che il Legislatore riconosce solo la siae come unico ente (di diritto pubblico) autorizzato a percepire denaro dagli aventi diritti (diritti d'autore e diritti connessi). Quindi, anche le emittenti radio, che hanno diritti connessi (art. 79 della Legge sul diritto d'autore) dovrebbero avere qualche diritto per chiedere alla siae di essere pagate per questi diritti. Fra l'altro, i diritti stabiliti dall'art. 79 della suddetta Legge (citati in precedenti post di questo thread) sono diritti che hanno scadenza di cinquant'anni. Bello sarebbe agire tutti uniti per una azione di massa che richieda non tanto di non pagare scf, quanto di ESSERE PAGATI per i propri diritti connessi. E ben venga un Conna che si faccia animatore di un simile gruppo.

come ben saprai assoradio, quello che chiami "diritto di copia" non si riduce al diritto del produttore che c'è, esiste è ed all'art. 72 diritto esclusivo di autorizzare.
La SIAE non autorizza quel tipo di copia ma quella dell'opera, non quella del disco cioè. Sono due diritti diversi.
Ora il ragionamento è se la radio riproduce (copia cioè) l'opera per i propri scopi tecnici oppure il disco, nel qual csao allora, la radio dovrebbe acquisire entrambi i diritti, uno dall'autore ma quello è sempre compreso nella licenza (anche per le web radio) l'altro dal produttore in forza dell'art. 72 citato prima.
La radio però, che utilità ne ricava nel fare la copia del disco? A mio parere nessuna lei manda in onda l'opera per la quale è autorizzata sia dalla SIAE che dalla legge stessa (questo per le imprese radiofoniche e non per le webradio) ci sarebbe anche da chiedersi, visto che la legge parla chiaramente di USO DIRETTO della disco/registrazione, se sia dovuto anche il compenso all'uso del disco, visto che il disco riprodotto (registrato) è della radio e non del produttore.

sul resto hai "ragionissimo" mi raccomando però, sottolinea quali sono i casi per i quali le radio hanno diritto ad un compenso e ad autorizzare le loro "emissioni"

La siae "autorizzava" a fare copia "su disco nastro o analogo supporto", e la dicitura poteva lasciare adito a dubbi, tanto è vero che successivamente è stata lievemente modificata nelle "nuove" licenze (dove è stata introdotta anche la differenziazione fra emittente commerciale ed emittente comunitaria).
Circa il "che utilità ne ricava nel fare la copia del disco", poi, forse sfugge che se si usa il cd o il disco senza farne una copia "liquida" (cioè in mp3, wave, eccetera), la scf non ha titolo alcuno per avanzare pretese. Ma in tale caso, ci vuole personale che mandi in onda i dischi o i cd, o macchine automatiche che -come dei juke box- scelgano i pezzi da suonare secondo un criterio predefinito. Molto meglio, e molto più conveniente ed economico, usare il pc con gli mp3. E questa convenienza/risparmio rappresenta l'utilità che ne ricava la radio a fare la copia del disco.
Purtroppo la materia si presta molto a ingenerare confusione, e loro (siae e scf) navigano bene nel mare della altrui confusione. Se poi ci aggiungiamo che fra i primi confusi e disinformati ci sono i sigg.ri Giudici allora il quadro può forse dirsi abbastanza completo.
Per questi motivi, come si è già detto, molto meglio instaurare un dare-e-avere, basato sul rispetto sì dei diritti connessi, d'autore, eccetera, ma "anche" sul rispetto dei diritti di cui all'art. 79 della stessa Legge. Quelli sono i diritti che afferiscono alle radio (e alle tv), ma chissà perchè sembra che tutti siano più interessati a pagare di meno che non a pagare il giusto e incassare molto ma molto di più. Tutto qui.