Penso che nei prossimi giorni ordinerò un modulo per farci qualche esperimento e test. L'azienda Tecnoroll del resto è una garanzia nel settore broadcast. Non solo per aver fornito i moduli di base (encoder mpeg e modulatore qpsk e qam) che si trovano in diversi prodotti per il digitale televisivo satellitare e terrestre di primarie aziende italiane. Ma anche per aver progettato per conto di Tiesseci il pannello frontale del noto processore audio Digimod 8300 impiegato in entrambe le release del prodotto, sia quella analogica col Dac7 Pro occultato all'interno sia quella digitale con l'elettronica mutuata in larga parte da Orban.
Lo proverò anche in modulazione Dab, per quanto possa contare. La radio digitale, così come è concepita, non sfonderà mai. Sia per le legittime resistenze dei broadcaster, sia perché continuano a scarseggiare sul mercato i ricevitori, segno che anche i maggiori produttori di elettronica di consumo non credono al futuro del Dab. Ma chi ci spera ancora? Dopo i flop degli anni passati, anche il ritorno di fiamma di questi ultimi mesi non è destinato ad avere vita lunga, infatti - a parte l'attività frenetica di Club Dab - non esiste un vero e proprio piano nazionale con scadenze precise ma soltanto fiumi di parole profusi in convegni e simposi.
Così come è stato per la videotelefonia - quanti usano ancora le videochiamate a suo tempo promozionate all'ossessione? - o per gli MMS, anche il Dab finirà per restare un insuccesso commerciale dell'evoluzione tecnologia. Tale e quale alla quadrifonia in ambito radiofonico o alla prima tv ad alta definizione Hdtv degli anni novanta, per restare nel settore broadcast. Perché, così come è concepito, il Dab italiano non ha senso alcuno. La semplice riproposizione in digitale di ciò che è già presente nell'etere in Fm analogica non invoglia di certo gli utenti all'acquisto di apparati che, tra l'altro, a parità di modello, sono venduti in Italia ad un prezzo assoluto (escludendo l'IVA per la disparità tra le aliquote nazionali) nettamente superiore a quelli della vicina Svizzera o della Gran Bretagna. Per ascoltare che cosa? Gli stessi network in Dab+ con codifica AAC a 72 kbsec con una qualità inferiore, ricca di artefatti derivanti dalla compressione, rispetto alla emissione analogica!
Meglio pensare, a questo punto, a digitalizzare gli impianti attuali con lo standard DRM+,
www.drmplus.com/
, come da progetto pilota partito in questi giorni a Stoccolma. Sempre sperando che non si tratti dell'ennesimo buco nell'acqua come è accaduto per il DRM sulle onde medie e corte. Il precedente c'è già: il sistema FmExtra (un ibrido tra analogico e digitale) testato da Otto Fm alcuni anni or sono e rapidamente sparito dalla circolazione.
NOTA: è di oggi la notizia che l'azienda israeliana Siano ha annunciato il lancio del chip SMS2160 che integra a bordo un ricevitore analogico/digitale in banda I, II e III Vhf e banda L1, pronto per ricevere le tradizionali emissioni FM, il Dab, il Dab+, il Tdm-B e il Drm+. Se funziona come promette potrebbe costituire il cuore per ricevitori veramente universali.