Cari amici, come coordinatore nazionale settore WEB della REA (Radiotelevisioni Europee Associate) vi informo del comunicato stampa pubblicato oggi sul nostro sito.
www.reasat.it
(Le Web, come le Locali degli anni ’70, sono una fonte di ricchezza democratica)
Il Consiglio Generale della REA –Radiotelevisioni Europee Associate – l’associazione delle emittenti locali & Web, nella riunione del 16 novembre 2010, ha deliberato di rendere pubblico l’interesse alla tutela sindacale presso gli enti pubblici e privati delle Web Radio e Tv che perseguono il fine del consolidamento della libertà di espressione, effettuata con qualsiasi mezzo di diffusione, sancita dall’articolo 21 della Costituzione Italiana e della libertà d’impresa nei modi previsti dall’articolo 41 cioè non in contrasto con l’utilità sociale o in modo da recare danno alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana. Pertanto troveranno accoglimento presso la REA quelle Web Radio e TV che intendono contribuire allo sviluppo nei campi della musica, del canto, del cultura artistica e generale, dell’informazione, dello spettacolo, del sociale e della scuola. La REA ritiene che le Web, come le Locali degli anni ’70, sono una fonte di ricchezza democratica che sconfessa definitivamente coloro i quali pensano che le nuove generazioni siano rassegnate al declino culturale e sociale. Le Web oggi, come fecero le Locali ieri, assicurano al Paese maggiori garanzie per l’esercizio della libertà d’informazione. Web e Locali riunite nella REA sono una formidabile forza d’urto capace di battere qualsiasi tentativo d’involuzione democratica e culturale. Dunque, per la REA, le Web non vanno combattute dalle Istituzioni, ma incoraggiate a svolgere la loro funzione. Non devono essere disciplinate da regolamenti limitativi o punitivi, ma d’incoraggiamento a sviluppare la funzione loro assegnata dagli articoli 21 e 41 della Costituzione: libertà di espressione, libertà di informazione, libertà d’impresa. L’Autorità nelle Garanzie delle Comunicazioni, (AGCOM) riveda le sue proposte di disciplina secondo le indicazione della REA. Costituisca un Tavolo di lavoro istituzionale per dare sviluppo alle Web. Alle migliaia di giovani che le dirigono restituisca nuovi ideali e prospettive (e perché no?) anche di lavoro com’è accaduto con le Locali nelle quali oggi sono occupati, tra dipendenti e collaboratori esterni, più di 12 mila addetti cioè più di RAI e Mediaset messe insieme. La SIAE non si accanisca contro le Web con richieste economiche insostenibili per un settore appena nato ed in piena fase di sviluppo, ma ancora privo di interesse commerciale e di pubblicità. La SIAE sappia che ostacolare la crescita delle Web equivale a compromettere ancora di più la già precaria vendita delle produzioni discografiche. Al contrario, le Web fanno promozione gratuita ed aiutano un mercato notoriamente in crisi. Alla SIAE, la REA, ha inviato una lettera con la quale ha richiesto di trattare tariffe eque e differenziate nelle quantità di utilizzo e dei ricavi di ciascuna Web. Pertanto, nell’interesse delle emittenti, degli artisti, degli autori e della stessa SIAE si spera di trovare un accordo sul rinnovo delle licenze 2011. Il Consiglio Generale della REA ha anche esaminato la questione SCF legata ai diritti connessi. Nelle sue attività mediatiche, la SCF non perde occasione per vantare la legittimazione all’incasso dei diritti connessi citando le sentenze del Tribunale di Roma (n. 20081/04 contro Mep Radio) e della Cassazione quando ben si sa che le predette sentenze hanno avuto il prevalente pregio di fare chiarezza giuridica tra il diritto d’autore e i diritti connessi. Però, né il Tribunale di Roma, tanto meno la Cassazione non hanno legittimato la SCF nel ruolo di esattore così come vorrebbe far credere la propaganda mediatica diffusa dal Consorzio. Infatti l’articolo 181 ter, introdotto con la Legge 248/2000, espressamente stabilisce che nel caso in cui la SIAE non svolga attività di intermediazione dei diritti connessi, l’organismo legittimato è quello che verrà indicato con apposito D.P.C.M. La SCF non possiede la delega governativa che l’abilita alla riscossione dei diritti connessi e, oltre tutto, la sua propaganda è ingannevole in quanto, non essendo in possesso di specifico mandato di tutti i produttori discografici, non può arrogarsi il diritto di qualificarsi unica mandataria vantando di ripartire la quota del 50% dei ricavi tra gli esecutori, gli artisti e gli interpreti.
La REA si è fatta carico di questioni delicate sotto il profilo costituzionale, impegnative dal punto di vista della rivendicazione sindacale, per la soluzione delle quali è indispensabile che le Web si uniscano alle Locali in una piattaforma comune. La necessità di mantenere alto e sempre vivo il livello della libertà d’informazione in Italia ha convinto la REA a chiamare tutti i soggetti interessati (Partiti, Istituzioni, AGCOM, SIAE, Artisti, Produttori) ad un confronto che si terrà a Sanremo durante il Festival della Canzone Italiana nel tradizionale Forum Musica & Informazione del Palafiori.
San Cesareo, 20 novembre 2010
In allegato al seguente POST potete trovare, se interessati, i seguenti documenti:
- Facsimile di disdetta per la SIAE da inviare entro e non oltre il 30 novembre 2010
- Documento di delega alla REA per essere rappresentati nella trattativa SIAE e AGCOM
- Modulo per l'iscrizione alla REA (quota annuale di €200) per le webradio che volessero sostenere l'associazione e ricevere supporto completo. L'iscrizione non è obbligatoria.
Per qualsiasi informazione potete contattarmi all'indirizzo:
roberto@newradio.it
Saluti.
Roberto Brandolini