Posto che io è te non siamo d'accordo ma di più
ci sono un paio di cose secondo me, da sottolineare:
1) Non ti "vogliono" fa stare fuori regola, perché tu SEI in regola (anche troppo, per altri molti aspetti contenuti nell'accordo)
2) Ora, il rilascio delle licenze, come recita l'art. 180 è ad "uso" esclusivo della SIAE che grazie al suo monopolio legale, può così obbedire al suo obbligo istituzionale. Ciò vuol dire che, a mio personale parere, tolte le clausole contenute nel permesso che è un accordo di natura privata, l'obbligo di munirsi dell'autorizzazione rilasciata dalla SIAE, pone la stessa all'interno di un processo di formazione composto da "presupposti e requisiti", senza i quali, l'ente preposto, non può procedere al rilascio.
Detto in altre parole, perché la'ffermazione della SIAE sia vera, dovrebbe esistere un codice di procedura o qualcosa di analogo che indichi la "preventiva autorizzazione" (come detto sul sito dalla SIAE) dei produttori, come presupposto irrinunciabile affinché il richiedente possa operare nella legalità.
Ciò non esiste, ed è questa la dimostrazione che "l'interesse privato" ha sempre più il sopravvento sulla logica pubblica che ha, invece, quel monopolio. Ma sarà un caso che queste storie sono nate intorno al '99, anno di nascita di scf (scf viene costituito nel 2000)? ... ma sarà un caso ....