IMPORTANTISSIMO!!! SIAE, DJ, SYNDACATION.... CONTROLLI.......

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11 Jui 2006 19:31 #17796 par
il problema è quello: i cd ke metto sono originali (e se non ci credi ti mando le foto uno ad uno! o tutti insieme!!!)

e se io vado a radio xxx entro negli studi e faccio il mio programma e metto il disco che ho pagato regolarmente nn accade nula..

ma se quel programma lo produco a casa e per comodita e lo invio tramite ftp xke diventa illegale?
COSA CAMBIA? il supporto?????

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12 Jui 2006 09:53 #17800 par Morpheus
cambia che fai tutto un altro mestiere
se fai il dj o cmq, lo speaker e lavori per terzi non hai alcuna responsabilità verso il diritto d'autore (potresti pure lavorare con cd masterizzati) che è assolto per quello che riguarda la radiodiffuione dalla radio.
se invece prendi un brano e la "riproduci" su un altro supporto anche sottoforma di "programma radiofonico", stai facendo un altro lavoro che comprende la produzione e la riproduzione.
Se non hai diritto a svolgere tali mansioni (sono descritte dall'art 12 al 19 della LDA) vuol dire che hai prodotto un supporto illegale per limitarci a questo, dal momento che lo poni in condivisione commetti un'altro reato ancora...

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12 Jui 2006 13:32 #17806 par
Evviva. Finalmente qualcuno che sa di cosa parliamo.  :D Grazie Morpheus.
JF - Staff Assoradio

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15 Jui 2006 12:17 #17835 par

cambia che fai tutto un altro mestiere
se fai il dj o cmq, lo speaker e lavori per terzi non hai alcuna responsabilità verso il diritto d'autore (potresti pure lavorare con cd masterizzati) che è assolto per quello che riguarda la radiodiffuione dalla radio.
se invece prendi un brano e la "riproduci" su un altro supporto anche sottoforma di "programma radiofonico", stai facendo un altro lavoro che comprende la produzione e la riproduzione.
Se non hai diritto a svolgere tali mansioni (sono descritte dall'art 12 al 19 della LDA) vuol dire che hai prodotto un supporto illegale per limitarci a questo, dal momento che lo poni in condivisione commetti un'altro reato ancora...


Scusate, mi intrometto perchè questo argomento mi ha colpito.
Non riesco a capire: voi state dicendo che se cambia il luogo in cui si fa un lavoro cambia anche la sostanza del lavoro? A me pare abbastanza assurdo. Io vengo pagato da una radio per fare postproduzione, uno speaker mi registra i bianchi e io monto un programma usando l'archivio della radio. Poi a un certo punto vado a vivere a 50km dalla radio e si decide di tramutare il lavoro in radio in telelavoro. Io faccio la stessa cosa ma la faccio a casa anzichè nella sede della radio. Cambio forse mestiere?

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15 Jui 2006 16:25 - 15 Jui 2006 16:31 #17837 par Morpheus
no non è il luogo. E' una questione di "assegnare" le responsabilità del diritto.
Il DJ non usa il diritto, quindi se utilizza supporti suoi personali anche masterizzati, anche scaricati da internet, per svolgere la sua mansione di lavoro e quei supporti sono e restano suoi,egli non commette nessun reato.
Il diritto d'autore nel lavoro che hai descritto, cade sotto la responsabilità della radio. Se fai "produzione" quello fai, se fai condivisione, stai facendo un'altra cosa, se fai radiodiffusione (dell'opera) un'altra ancora... e così via.
Se il dj mette a disposizione i suoi personali supporti fa almeno almeno 2 reati, l'aver riprodotto senza dirtto e a scopo di lucro o profitto e l'aver condiviso il frutto di quella riproduzione.

se quindi, angelo, vorrà mettere su una sorta di studio di post-produzione virtuale per le radio, dovrà munirsi di apposita licenza, che ovviamente non sarà quella per webcasting o per broadcasting..
Dernière édition: 15 Jui 2006 16:31 par .

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16 Jui 2006 14:23 #17839 par
Réponse de sur le sujet MONTAGGI CONTO TERZI
Forse mickylog voleva dire un'altra cosa. Ci sono case di produzione che per vendere programmi con dentro la musica, SIMULANO il montaggio postproduttivo in conto terzi.
Se questo è il caso, mi permetto di far notare che in tal caso la simulazione è resa evidente dal fatto che ci sono molte radio che trasmettono quel programma, e lo acquistano con fattura.
Cosa si dovrebbe pensare ? Che 10 radio hanno commissionato lo stesso programma allo stesso postproduttore, che lo ha montato con gli stessi tempi, le stesse sovrapposizioni, eccetera ? No. In quel caso, io credo che ci potrebbe essere anche una ipotesi di falsità nella fatturazione a scopo di evadere il diritto d'autore.
Insomma: se proprio a qualcuno il medico gli ordina di registrare e diffondere (gratis o a pagamento) programmi con dentro musica protetta dal diritto d'autore (e ce ne sono più di... uno), allora deve avere la relativa licenza.
Diversamente, le radio si possono aspettare di tutto, anche che qualcuno (parlo ad esempio di GdF) le vada a visitare e contesti loro queste cose.
Come accaduto a una radio del Trentino qualche tempo fa (e a molte altre similarmente, che io sappia).
Meglio evitare, diceva qualcuno in altri thread.
Ciao a tutti

Roberto de Marinis - Staff Assoradio

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17 Jui 2006 08:39 #17843 par Morpheus
Si è vero Roberto, micky forse intendeva quello. Certo che se si parla di "persone giuridiche" c'è ben poco da discutere. Quello che ne esce è un vero è proprio supporto che va trattato come tale. Se c'era l'intenzione di aggirare il diritto d'autore con tanto di fattura siamo alla coglionata carpiata con avvitamento a destra e a sinistra.
Il mio discorso, naturalmente, chiama i causa la persona fisica che per il proprio lavoro produce supporti personali (del tutto legittimi ed utilizzabili), nel caso la fattura è per la prestazione professionale, per il lavoro vero non per la cessione di una produzione, che non c'è in questo caso.

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17 Jui 2006 18:02 #17853 par
Certo Morpheus, concordo pienamente sulle sole voci. Legittima la produzione e la vendita (forse ci sarebbe da chiarire solo se è necessario essere operatori della comunicazione in tal caso). Illegittima con tanto di avvitamento eccetera come dici tu la vendita di format contenenti musica. Ma chi non ha prodotti qualitativamente validi a cosa può "attaccarsi" se non alla musica ? E lì casca il proverbiale "asino"...
Ciao a tutti.
Jenny Ferrara - Staff Assoradio

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18 Jui 2006 10:08 - 18 Jui 2006 10:46 #17856 par Morpheus
Credo Jenny che si possa andare oltre le soli voci non in tutti i casi naturalmente.
se, e ribadisco se  ;D .... la "produzione" è relativa alla propria prestazione professionale (e ci può stare anche la musica senza alcun problema e senza quella strana "menata" del "dover dimostrare di averla ricevuta da "originale" (roba che non sta ne in cielo ne in terra)), a quella resta ed il supporto fonografico non viene ceduto e/o è stato prodotto per terzi, non c'è bisogno di alcuna "licenza", perchè il diritto d'autore non si è palesato (diciamo così). Verrà successivamente con la radiodiffusione e sarà obbligo dell'utilizzatore/radio essere in regola, nel caso, invece, la radio fosse sprovvista di licenza, allora, sì, il dj/speaker rischia la denuncia con relative pesche.

Cerco di spiegarmi con un esempio terra terra. se io semplice dj, sono impiegato o comunque intrattengo un rapporto di lavoro presso una emittente o una discoteca e per motivi di mia organizzazione di lavoro "registro" su un cd o su un file o su quello che mi pare la mia prestazione, compresa di musica, che poi, in questa forma differita, sarà messa in onda, non succerderà nulla. O meglio non dovrebbe succedere anche se sono conscio del fatto che la gdf o chi per loro mica li fanno sti ragionamenti. Li faranno, ahinoi, i giudici, che archivieranno o assolveranno per fatti che non costituiscono reato.

Perchè dico ciò?
Anzitutto la "riproduzione" non è avvenuta, o meglio ce ne stata una fatta dal dj che però la tiene per se e non ne fa oggetto di lucro ne nell'atto di rala ne con la cessione del fonogramma. Questa è la classica "riproduzione personale" o altresì detta "copia privata".
Non c'è condivisione perchè, come detto non viene posta alla disponibilità di nessuno o anche di un circolo chiuso di persone.
La radiodiffusione poi, avviene ma cade sotto la responsabilità della radio che infatti è regolarmente autorizzata dalla SIAE.

Potrebbe pure accadere che il dj usi dei masterizzati anche scaricati da internet ed anche, mettiamo il caso limite, scaricati attraverso programmi di p2p e con questi potrebbe produrre per la radio un supporto per la programmazione differita, non sarebbe responsabile del fonogramma che ne esce perchè della radio (lui svolgerebbe la mansione tecnica ed artistica, sarebbe come dire "incaricato alla riproduzione" e non l'utilizzatore diretto della stessa).
La radio è autorizzata dalla LDA a produrre queste copie (copia per motivi tecnici) senza ulteriori licenze men che meno quella buffa della scf, a patto che siano funzionali alla radiodiffusione e vengano poi distrutte o cancellate dopo l'uso.

La giurisprudenza, a mio parere, sull'uso personale è chiara e lo ha già detto con questa massima, la cosa importante è, secondo me, sapere bene distinguere i confini della responsabilità:

Un caro saluto a tutti

''" L'area della illiceità penale in tema di diritto d'autore, e in particolare per quanto concerne le fattispecie previste dall'art. 171 ter l. n. 633 del 1941, è delimitata dal legislatore, con riferimento alle condotte di duplicare abusivamente, diffondere in pubblico abusivamente e far ascoltare in pubblico abusivamente, nel senso che le stesse devono essere realizzate per fine di lucro e non per uso personale ".

''Tribunale Milano, 1 ottobre 2002

Foro ambrosiano 2002, 521 ''''
Dernière édition: 18 Jui 2006 10:46 par .

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18 Jui 2006 16:52 #17860 par
Allora, chiedo venia, ma vorrei precisare che se il brano X viene usato per realizzare un programma o un mix che poi viene venduto, o anche solo regalato, stante l'uso multimediale che se ne fa, il soggetto che usa il brano X necessita di una licenza detta "multimediale". Il Diritto d'Autore si appalesa ANCHE nel momento in cui il tizio che registra il programma, usa il brano X ai fini della successiva distribuzione; solo successivamente interviene la radiodiffusione, con quel che dice Morpheus. D'altronde, se così non fosse, non esisterebbero i famosi "bollini siae" che si appongono sui supporti. Il fatto è che -laddove i supporti "non esistono" perchè sostituiti da un file mp3 diffuso via internet, allora i bollini sono sostituiti dalla licenza multimediale. Poi, se il tizio che registra i suoi "programmi" li diffonde "gratis" (attenzione: gratis significa senza scopo di lucro, non con una pubblicità al loro interno, che presuppone lo scopo di lucro), allora paga circa 250 euro al mese di licenza multimediale. Se li diffonde a pagamento, la cifra è ben diversa.
Ciao a tutti.
Roberto de Marinis - Staff Assoradio

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18 Jui 2006 18:12 - 18 Jui 2006 18:24 #17862 par Morpheus
Certo Roberto, l'esempio che fai è corretto ma, nel caso che descrivi tu, c'è stata la fabbricazione di un supporto fonografico e la successiva cessione (proprio del supporto fisico).
Ciò che ho maldestramente tentato di spiegare era proprio la differenza che passa, con relative responsabilità, tra il cedere un supporo fonografico o file contenente opere protette o altra diavoleria si voglia e il "cedere", invece una propria prestazione professionale.
Rifaccio l'esempio del dj che perchè pigro come una capra, registra a casa il proprio set musicale utilizzando musiche al suo possesso personale fossero anche scaricate da internet, fossero pure senza la corrispondente opera originale, si reca poi fiscamente nel luogo del suo lavoro (radio o discoteca) portandosi il suo masterizzato o file salvato sul suo pc (vedete voi, come preferite), sale in consolle o entra in regia... manda in onda questa sua "riproduzione", viene pagato per tale prestazione, rimette in tasca il suo "prodotto fonografico", saluta tutti e con esso se ne torna a casa. Ebbene non è stato commesso alcun reato.
Ma guarda voglio pure esagerare, mettiamo anche che il supporto il dj lo lascii n radio perchè la radio decide di mandare in onda la trasmissione il giorno dopo o qunado il palinsesto lo preveda. Il produttore sarebbe la radio, il dj è come che fosse l'esecutore. A lui sarà ovviamente pagata la "prestazione" con i relativi obblighi fiscali e contributivi in capo alla radio (RA, ENPALS etc etc).

Nei casi che si sono verificati, in tutti i casi di cui sono a conoscenza, non si è mai avuta condanna o perchè si è chiesta ed ottenuta l'archiviazione perchè non c'era fatti di rilevanza penale opure per l'art 530 del ccp, e cioè perchè il fatto non costituisce reato. Solo una caso si è momentaneamente concluso con la condanna del dj ma solo perchè il luogo dove il dj si era esibito non era in possesso della licenza SIAE. In quel caso la responsabilità è caduta sul dj e per la riproduzione dei supporti e per l'uso di tali supporti senza bollino e per la diffusione abusiva delle opere in essi contenuti al pubblico. Perchè egli è stato ritenuto il responsabile del "trattenimento" musicale che prevede la preventiva autorizzazione SIAE.
Il compenso che si riceve per una prestazione professioanle, artistica o comunque per ilpriopprio lavoro non costituisce nessun lucro e nenache profitto perchè non è legato al diritto d'autore che viene assolto in altre forme e dal responsabile dell'utilizzo che non è il lavoratore.     
Dernière édition: 18 Jui 2006 18:24 par .

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19 Jui 2006 08:55 #17864 par
Non concordo. Da come la dici tu, sembra analogo a quando un avvocato usa una sentenza di un altro processo per dimostrare i propri asserti al giudice adito. Lì la sentenza è pubblica, qui il brano non lo è. Va quindi richiesta licenza per il suo sfruttamento multimediale in caso di mancanza di supporto. D'altronde la norma parla anche di "duplicazione" e non solo di "masterizzazione", e quindi il momento in cui si appalesa il Diritto d'Autore è "anche" quello in cui si duplica sul proprio hard disk. Circa la "diffusione" poi, avviene diffusione non solo quando si trasmette al pubblico, ma anche quando il programma realizzato utilizzando musiche senza licenza viene diffuso agli utenti finali (le radio) a fronte di un corrispettivo. E' evidente, in tali casi, che se il programma è diffuso a più emittenti, quella norma della prestazione d'opera riguardante la mera postproduzione altro non è se non un trucco per aggirare la norma. Comunque, credo che a questo punto ciascuno non si sposti dalle proprie posizioni. Sta di fatto che la mia "fonte" è proprio la SIAE, quindi fate un pò voi.
Cordialmente
Roberto - Staff Assoradio

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