dai Mirko non ti abbattere e consolati con questa altra notizia che ha ilregio di essere italiana:
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P2P per uso personale: tribunale di Milano giudica innocente giovane che aveva scaricato 120 canzoni
Un giovane di Milano è stato assolto dall'accusa di aver scaricato illegalmente 120 brani musicali attraverso un circuito P2P dopo che l'accusa aveva chiesto 7 mesi di carcere e una multa.
a cura della Redazione
La legge sul P2P, sulla condivisione di file su Internet e sul diritto di autore non è ancora chiara nè in Italia nè in diverse nazioni europee.
In modo particolare è chiaro come si debbano colpire i pirati che rendono disponibile illegalmente software, film, musica per scopi di lucro, mentre è ancora un "mistero da decifrare" se chi scarica files per vedersi un film o ascoltare un canzone per propri interessei pesonali possa essere denunciato e sanzionato con multe pecuniarie.
In realtà questo sarebbe l'intenzione delle major discografiche e cinematografiche, ma come si è poi visto anche nel famoso caso Peppermint, non solo i giudici non hanno permesso di dare ai provider gli indirizzi IP e gli eventuali nomi degli abbonati Adsl che scaricavano files, ma la stessa società discografica aveva inviato una lettera dove si chiedeva all'utente di sanare la propria posizione pagando circa 300 euro per non incorrere in POSSIBILI azioni giudiziarie.
Segno che anche chi detiene i diritti d'autore sa che vincere una causa relativa al P2P contro un singolo utente che abbia scaricato files per i propri usi personali, è abbastanza complesso e l'esito è pressochè incerto.
Intanto, mentre arriva la notizia di una mega multa di 8.5 milioni di euro emessa dalla Guardia di Finanza contro una organizzazione che renedeva disponibili online per fini di lucro migliaia di files protetti da diritto d'autore, un utente è stato assolto dall'accusa di aver scaricato illegalmente 120 brani musicali attraverso un circuito P2P.
L'utente, un elettricista milanese trentenne, era accusato di aver scaricato 120 canzoni protetti da diritto d'autore da Internet nel 2004.
Il tutto venne accertato anche con una perquisizione compiuta dall Polizia Postale in casa dell'indagato e con il sequesto del computer che sembra non gli sia ancora stato restituito.
Il giudice dell'ottava sezione del tribunale di Milano, dopo ben 10 sentenze, lo ha assolto dall'accusa perchè il giovane ha scaricato e utilizzato i files per uso personale.
E' stato così negata la richiesta del pubblico ministero che si era pronunciato per una condanna a 7 mesi di carcere accompagnata da una sanzione pecuniaria.
Gli atti del processo non sono ancora stati depositati, ma sicuramente qusta sentenza diventerà una importante precedente giuridico.
Insomma, come in altri casi, dove non si riescono a fare le leggi in Parlamento, fortunatamente interviene la magistratura che nella maggior parte dei casi riesce a trovare una soluzione logica ai vari problemi che la legislazione non affronta ancora in maniera completa.
Compreso il file sharing o P2P che dir si voglia...