WEB RADIO ILLEGALE

Salve a tutti ho saputo che una web radio non paga la SIAE ma è in regola perche il server dello streaming è in svizzera e loro per andare in onda si collegano solamente al server trasmettono da li...è vero che si può fare?? come hanno fatto?? grazie a tutti..anchio vorrei aprire una web radio e vorrei capire come comportarsi

magari fosse così !!!!!

Resta il fatto che la radio è fisicamente in italia quindi soggetta alle leggi nostrane .... 

Se si noleggia un server in un paese non soggetto a leggi sui diritti e vi si installa sia la regia che tutti i files audio e da li si fa streaming fisicamente la radio non è italiana e quindi non deve pagare la Siae..

per esempio te radioesse per rendere legale tutto quanto si spende??...questa SIAE però da molta noia..povera italia...

il punto non è dove si trova il server , ma chi trasmette lo streaming , ossia il sito !!!

Quini se tu registri a tuo nome il dominio tipo radioabcd.it e da lì fai lo streaming essendo , si presume ,  la persona fisica o la società italiana paghi la siae che ti rilascia la licenza per streammare da quel sito ....  Se sei cittadino straniero e registri un dominio da cui fai streaming della tua webradio ti regoli con la legge del posto . Se fai la radio caricando dei file tipo su myspace o siti di podcast è un altro discorso .

In quanto ai costi per le webradio personali sono standard :

siae : 240 euro max 30 ascoltatori -- 480 euro oltre 30 ascoltatori

scf : 350 euro

dove posso trovare qualcun o che voglia investire ed aprire una nuova web radio...io sono disposto pure a gestirla se non hanno tempo..aiutatemi voi..

Per Terribile:
hai ragione solo in parte..
lo streaming non lo crea il sito ma il tuo encoder..
tu sul sito pubblichi solo un link.. se io sul mio sito metto un link per ascoltare la tua radio non credo che debba pagare la tua siae...
comunque si fa presto a togliere anche questo ultimo problema, basta fare un sito .com e caricarlo sullo stesso server estero..

forse mi sono espresso male e me ne scuso , 
è chiaro che lo streaming non lo fà il sito, ci mancherebbe !!!  Sul sito però ascolti la musica streammata , che sia tua o di altri non ha importanza .

Per la siae se in un sito ( dominio intestato a persona o società italiana ) è presente della musica (anche solo un link alla mia o radio di altri) devi chiedere la licenza a seconda della categoria di appartertenza del "servizio musicale" che offri (webradio , portale musicale , sito con semplice musica di sottofondo , podcast ecc ecc )

Anche se fai un sito.com o con altre estensioni e carichi tutto all'estero non risolvi nulla se poi il titolare del dominio da cui questa musica diventa ascoltabile è italiano , come dicevo è un altro discorso se carichi materiale in un server tipo myspace , live365 , siti di podcast e compagnia bella ... questi non sono siti tuoi ma di terzi ... non devi pagare nulla fin quando "l'ascolto" avviene su quei siti , basta però poi mettere il semplice link sul tuo sito e allora offri della musica ai tuoi visitatori e dovresti avere la licenza .

Casomai , per toglierci davvero tutti i dubbi , metti in pratica la tua teoria sul sito .com e tienici aggiornati . Magari sono io che mi sbaglio .

Forse non ci capiamo sulla differenza tra server estero e sito italiano da cui il tutto si ascolta .

non so... forsehai ragione tu..
bisognerebbe capire come si fa ad attribuire l'appartenenza di un sito ad un determinato paese..
se quelloche conta è l'intestatario del sito hai senz'altro ragione, se invece conta dove fisicamente
si trova quel sito alora horagione io.
Sarebbe come aprire un'attività all'estero e poi pagare le imposte in italia..

Da non sottovalutare comunque l'aspetto economico dell'operazione,
credo infatti che il costo di un server dedicato non sia inferiore al costo
SIAE + SCF  quindi forse la nostra discussione è inutile.... ;D

Interessante questa discussione! Tanto per complicare le cose...
..e se invece l'intestatario del dominio web (sito italiano) ha la residenza (anche fiscale quindi) all'estero ed e' pur sempre un Cittadino Italiano? Avevo scritto questa domanda anche in un altro post ma e' stato "soffocato" da altri posto su Sanremo
Io credo che la siae tenga conto dell'intestatario del dominio e il discorso di dove sta lo streaming non fa testo. Ho ricevuto risposta dalla siae che dovrei pagare loro (eventualmente) ma non mi tornano i conti. Risposta affrettata da parte loro, forse. Difficile capire queste cose vivendo in Italia pensate un po' dall'estero. Poi c'e' anche il discorso della "musica italiana".... no?
Saluti

Ci sono webradio "finte straniere" che, a dir loro, sono "conformi alle specifiche richieste da DMCA e RIAA, in possesso di licenza BMI, ASCAP, SESAC  e Sound Exchange Internet Radio e versano il giusto compenso economico agli Artisti e Autori mediante la societa' LoudCity". Quindi a Siae ed Scf non pagano nulla, fanno vedere che trasmettono dall'estero (ma non è vero, oppure è vero solo "virtualmente") e ce la mettono tutti in quelposto....In pratica sono illegali.
E noi? Continuiamo a pagare Siae (che però non mi sembra molto disponibile a rivedere la situazione per ovvi motivi "burocratici"), continuiamo a pagare Scf (che al contrario si mostra sorprendentemente aperta e disponibile alla trattativa), e facciamo la solita figura dei fessi.
Aggiungiamo poi che la maggior parte delle webradio no-profit hanno banner pubblicitari e google adsense in home page, e così hanno anche una minima fonte di ricavo, cosa che non sarebbe permessa...e questo la dice lunga sul quanto sono furioso....
Bene così, siamo in Italia !!!!

Ci sono webradio "finte straniere" che, a dir loro, sono "conformi alle specifiche richieste da DMCA e RIAA, in possesso di licenza BMI, ASCAP, SESAC  e Sound Exchange Internet Radio e versano il giusto compenso economico agli Artisti e Autori mediante la societa' LoudCity". Quindi a Siae ed Scf non pagano nulla, fanno vedere che trasmettono dall'estero (ma non è vero, oppure è vero solo "virtualmente") e ce la mettono tutti in quelposto....In pratica sono illegali.

Secondo me , un conto è essere "provider", un altro essere "fornitore di contenuti". Se tu con la tua tadio, "affitti" qualche ora al giorno della tua programmazione a terzi, chi paga siae e scf di queste ore ???? sempre tu perchè tu le mandi in onda, anche se i contenuti arrivassero via fibra da timbuktu !!!!. Loudcity, da quanto ho capito può offrire un servizio tipo questo, ti affitta una parte della sua capacità di streaming, compresi diritti, annessi e connessi ma l'unico posto da dove puoi ascoltare lo streaming deve essere il suo sito, perchè solo il suo sito (cioè la persona giuridica Loudcity) è la licenziataria. Se le radio rispettano queste regole secondo me sono perfettamente in regola, da qualsiasi parte del mondo parta la musica,, perchè l'unico modo di ascoltarle è andare sul sito di loudcity, che regolarmente paga i diritti per tutta la musica che viene ascoltata sul suo sito.
Certamente se poi, come ho visto che capita spesso, quaste radio sul loro sito offrono links diretti allo streaming e non alla pagina di loudcity,  non sono in regola ma devono pagare i diritti per la musica ascoltata sul loro sito